E NON POTEVA MANCARE... DALLA
Questa vita è una catena
Qualche volta fa un po’ male…
Lei la pecora… lui il lupo.
Apre la porta, a lui sconosciuto. Entra, s’avventa su di lei, ruba l’amore, lasciandola piangendo. Il suo solo avvertimento “Un'altra volta non far entrare bestie feroci. Apra solo a Giancarlo, il Lupo umano e buono… fedele amico di tutti”.
(Attenti al lupo di Lucio Dalla)
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Te voglio bene assaje
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint’ e ‘vvenne sai.
Peccato il dover sopportarti per sempre… Voglio essere concesso, solamente, un mese di libertà all'anno… Ho sempre voglia di tornare dal mio primo amore… M'aspetta ardentemente…
(Caruso di Lucio Dalla)
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E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me…
Mannaggia me… Chi m’ha fatto dormire con ‘sti gattacci… Mi ritrovo con un prurito per i tanti pidocchi che hanno trasmesso.
(Piazza Grande di Lucio Dalla)
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Da quando sei partito c’è una grossa novità
l’anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa…
Perbacco, li conti in rosso ci rompono cotanto… E il Signor Ministro trapassa sorridente, annuendo: “La ripresa c’è”. Solo per lui…
Caro nemico ti scrivo e… ti ci manno a quel paese! Spero che lo capisca…
(L’anno che verrà di Lucio Dalla)
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Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
Qualcuno li ha visti tornare
Tenendosi per mano
E’ la gioventù di oggi… tradita, frustrata, derisa!
Tenendosi per mano è il solo amare che resti.
Manca… l’altrui calcio in c…!
(Anna e Marco di Lucio Dalla)
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E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù Bambino
Ubriaco, vede stelle dappertutto e mondi nuovi. Al mattino, sente dirsi… il Bambinello non sa farsi miracoli. Disadattato è avvinazzato resterà.
Chi lo cambierà? Il padrone della trattoria?
Non se ne fregherà di certo, come usanza di sempre! L’importante per lui è svuotare la botte… non certo penserà alla salute del cliente…
(4 Marzo 1943 di Lucio Dalla)
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E’ chiaro
che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa
è muto come un pesce…
Al pesce ci pensa il mare, facendolo vagare… divertendolo.
Il pensiero lo dirige il diavolo… rapinandolo, manipolandolo, facendolo deridere, uccidendolo.
Un mondo di cacca… Che puzza, che puzza…
E la carta igienica alza pure il prezzo… tanto è super richiesta. Ci si fa ricchi su li mali d’altri!
(Com’è profondo il mare di Lucio Dalla)

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Nella mia nuova poesia,nel primo verso volevo scrivere dolore invece di cuore. Ma comunque non è una poesia d'amore come l'ha intesa lei . Comunque grazie del suo gentilissimo commento. Buona serata, sig. Rocco










MOLTO BRAVO!











