OPERA

Ero li.......................................
..........io e lui in quella cazzo di camera.
Ero li, il suo ultimo respiro ha respirato
………………………………………...............il mio respiro.
Ero li, il suo ultimo odore ha annusato
…………………………………………................il mio odore.
Ero li, era a casa…....respirandomi……. lo so,
lo sentivo, lo sento, quando penso……….......
…………………………………................ a quel momento.
Ero li, ragazzini scapestrati…………......amici,
fratelli........assieme a………………….pochi altri.
Ero li, Lui……………………………………...........il Conte,
in quel momento ha respirato la sua vita
perchθ per molto tempo…………….......... c’ ero.
Ero li, Lui ………………………………...........…il Conte,
in quel momento ha respirato la sua non
vita, perchθ per molto tempo non c’ero.
Mi son detto .......…………….respira con chi ami
e……..........se devi…………………….sottrai il tempo
alla tua vita per non respirare rimorsi,
....................................rimpianti.
Ero li, Lui sentiva........…………………….…annusava.
Un ghiacciolo?........”Si”……………Mi ha salutato.
…………………………………………………...............In silensio
posando il suo viso su quel cazzo di cuscino.
Ero li.…Era arrivato...Dove?...........A casa.
Lo so, lo sento……………………....... Ora θ in pace.
Lui era…………………………………………..............Il Conte.

Opera scritta il 25/02/2017 - 19:48

Da Paolo Pedinotti

Letta n.1210 volte.

Grazie Giulia...
Cronaca di un momento che resterΰ per sempre impresso nel mio cuore
Grazie

Paolo Pedinotti 28/02/2017 - 08:28

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Sensazioni molto forti da questa poesia davvero tragica.

Giulia Bellucci 28/02/2017 - 07:28

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Grazie a tutti per i commenti...
E tutto vero.
Piango ogni volta che penso θ ho scritto per non piangere piω.
Ma piangerς ugualmente.
Grazie di cuore

Paolo Pedinotti 28/02/2017 - 01:02

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bella e particolare

Mary L 26/02/2017 - 17:55

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Una poe concepita in maniera particolare che ha saputo dare originalitΰ a questa storia che lascia un retrogusto di amarezza e rassegnazione.

Francesco Scolaro 26/02/2017 - 15:50

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Una originalissima et espressiva poesia sgorgata malinconicamente.
Lieto meriggio, Paolo.
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Rocco Michele LETTINI 26/02/2017 - 14:31

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Particolarissima, la rua poesia....ma anche malinconica e rassegnata. Un colosso nella vita....un essere normale nella morte...ma nei ricordi rimarra' "Il Conte".

Teresa Peluso 26/02/2017 - 06:50

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Una intensitΰ abnorme espressa in questa tristissima e dolorifica poesia ove ne esce un grande affetto.
Molti complimenti...

brunello pompeo 26/02/2017 - 01:56

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Grazie Alfonso...
Un amico... perso.
Cresci insieme, la vita poi ti fa prendere strade diverse... ti perdi...
poi non la vita, ma la morte di fa ritrovare.
Quel ghiacciolo come tutta la poesia e' cronaca reale.
grazie di cuore

Paolo Pedinotti 25/02/2017 - 22:25

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Descrizione puntuale di un essere speciale di cui non conosceremo mai il nome. ma nei suoi gesti, nel suo esserci e nel suo mancare, immaginiamo la mancanza di qualcuno a cui si era legati da un profondo sentimento.
versi ermetici intensi.

ALFONSO BORDONARO 25/02/2017 - 22:04

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