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mollica

Mi vuoi , accanto la giacenza
d’un pane raffermo
briciole di mollica ,
rugusa la mano
le trascina in salvo
che non si sa mai
Mi vuoi da anni
danni pemanenti
pur solo sfiorati
da un bacio
Mi vuoi mica per niente ,
le risa fatte di pancia
in atolli di spazio
millimetricamente
satolli.
Mi vuoi per i sentito dire
per i non detto
per i puntini su i mai messi
per il bene
per male
per il tiepido sole d’un marzo
timido.
Noi due . Un bacio ed altro.
Ed altro ancora.
Poi , a venire.



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Opera scritta il 13/04/2017 - 11:22
Da stefano turchi
Letta n.855 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Riflessione intensa e profonda sul senso dell'essere e dei gesti scambiati. Tutto attraverso una sottile e semplice armonia.

ALFONSO BORDONARO 13/04/2017 - 20:53

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diversa..da alcune delle cose orripilanti e molto commentate lette sin'ora, ma forse sono io che non ci capisco un'acca di poesia; ho colto l'occasione per leggerne altre delle tue: stile particolare ed intrigante, almeno c'è originalità e penso ricerca di qualcosa di nuovo, personale; mi piace il non detto, lasciare al lettore il bello dell'interpretazione a proprio uso e consumo. apprezzata molto

giovanni bontempi 13/04/2017 - 17:58

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Bella e con una stesura armoniosa, davvero molto piaciuta.
Un saluto

Brunello Pompeo 13/04/2017 - 14:17

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