Che te la piji a fa’, la vita è breve e quanno che te sei ‘ncazzato tanto tra ‘n incazzata, tra ‘n soriso e ‘n pianto t’accorgi che se scioje come neve.
E che te resta poi? Embè, conviene resta’ sereni e de penza’ sortanto che nun ce pòi fa’ gnente e, d’artro canto mejo fa’ score’ er sangue ne le vene.
Lo so che a vorte nun ne sei capace; che c’è chi sa sputa’ solo veleno co’ ‘na linguaccia perfida e mordace
e vo’ fa’ male. Però tu armeno penza a magnatte ‘n po’ de pane ‘n pace e come loro nun diventa’ osceno.
Nun serve che la mente s’arovella che se ce penzi, er pane dopotutto se stai sereno è bònò pure asciutto; è bòno pure senza mortatella.
Lo so che c’è chi sta de sentinella e nun è bello anzi, piuttosto brutto e imbottisce le frecce cor preciutto salato e che la mente s’arovella
pe’ infieri’ co’ ‘gni sorta de ferita. Nun facce caso, è ‘n anima negletta che nun capisce ‘n tubbo de la vita.
Fermete ‘n po’ a penzacce, damme retta che tanto poi, a la fine de ‘sta gita civranno solo quello che je spetta.
Già.. magari non saranno proprio frecce, ma intanto il "preciutto sugli occhi" si spreca .. eh.. Bella poesia
Francesco Gentile 26/05/2017 - 12:16
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il conto sarà da pagare ed ognuno pagherà per quel che gli spetta,piaciuta,ciao
andrea sergi 26/05/2017 - 10:31
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Il male non è sapiente...è meglio essere elegantemente indifferenti! Wow sei grande!
margherita pisano 25/05/2017 - 23:21
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Bellissima e poi in romanesco é ancora più bella.Bravo una bella lezione di vita.
antonio girardi 25/05/2017 - 21:03
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***** molto molto molto piaciuta!
Marilla Tramonto 25/05/2017 - 20:25
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la vita è troppo breve per perdere tempo dietro alle futilità...qualsiasi esse siano la cattiveria fa male più al "cattivo" che a chi la subisce saggia e fantastica
laisa azzurra 25/05/2017 - 19:12
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co' tutto er sentimento ve giuro so' commosso -e nun è un paradosso- a voi un ringraziamento sentito e con calore ve tengo drento ar còre
e nun n'uscite più
enio2 orsuni 25/05/2017 - 18:36
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ENIO... Mi hai fatto ricordare un vecchio episodio, quando ai Castelli Romani c'erano le fraschette. Io ero piccola dopo una gita in una di queste l'oste dopo l'ordinazione concluse : "Che ie ce dò, ai signori clienti er PRECIUTTO" Il dialetto è pittoresco ma quando sento dire preciutto una risata non me la leva nessuno! Grazie per avermi fatto ricordare questa cosa. Ciao.....
mirella narducci 25/05/2017 - 16:27
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hai colpito ancora bravo Enio stupenda poesia 5*
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 25/05/2017 - 16:14
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Io la trovo spettacolare.
Ken Hutchinson 25/05/2017 - 15:51
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E' meglio non dare retta a chi scocca la prima freccia avvelenata. Grande morale e bella poesia espressiva.
Paolo Ciraolo 25/05/2017 - 15:48
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Hai ragione, alla fine della gita, lì, dove tutto si "livella" poveri e ricchi sulla bilancia hanno lo stesso peso. Come sempre molto "performante", ciao
Francesco Scolaro 25/05/2017 - 15:28
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Sempre ironica al punto giusto, con un fondo di morale e FI suggerimenti.5*
Teresa Peluso 25/05/2017 - 14:53
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Bellissima e ricca di saggezza! Lasciamo agli altri invidia e frecce avvelenate...noi usiamo parole e gesti solo per fare del bene e non curiamoci di loro... Enio 2, sei un mito!
Mimmi Due 25/05/2017 - 14:38
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Vita molto triste quella di chi sta lì ad aspettare di tirarti le frecce cor preciutto
Grazia Giuliani 25/05/2017 - 14:03
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