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Mia sorpresa, Mia vita.

Ti ho pensato così forte che mi si è fermato il respiro, ed ero felice si fosse fermato al pensiero di te , per poterti dare in qualche modo un po’ della mia essenza.
Però poi mi son ricordata di me e sono riuscita a riprendermi quel piccolo soffio che mi basta per scriverti adesso , sto ansimando , ho quasi il fiato corto.
La sofferenza mi rende meno bella ma sempre un po’ più viva.
Amo sentirmi così, alzare gli occhi al cielo e costruire tra le nuvole un’emozione che abbia il tuo sapore e la faccia dei miei nonni.
Ho sempre amato i miei nonni e promisi da bambina di non condividere con nessuno l’amore che dalla nascita sto per loro,costruendo.
Poi sei arrivata tu e d’improvviso tutte le parole i gesti le promesse le paure i rimpianti i difetti le notti insonni la paura del buio la paura di non essere abbastanza l’insofferenza per una realtà troppo lontana da me la voglia di sparire il timore di non riuscire la paura di ingrassare il tempo che scorre l’orologio che cammina il treno che passa il fiume in piena e se poi straripa è un disastro ma niente
Non esisteva niente più.
E ho potuto reinventare la realtà partendo da te, pensa che bello.
Come se da bambino mi avessero chiesto di iniziare un disegno con il mio colore preferito , ne avrei fatto un capolavoro a cui dopo vent’anni avrei dato il tuo nome.
Eloise, come amo inventarti.
Non ti vedo da una vita e gli altri dicono alcuni giorni , come quando tra la mia bocca e la tua che si avvicina per baciarmi ho inventato tutta una vita e insieme l’abbiamo vissuta in un bacio
Quel bacio di cui hai detto intenso
Che non fa che bruciare come incenso fuoco ardore
Sento scorrere non nelle vene ma su di me il dolore..
Come lava come fiume dal mio cuore hai deciso di uscire , troppo grande il nostro amore per starci in un piccolo
Contenitore.
Troppo sangue poca carne poco amore.
Quanto amore negli occhi miei che vedendo i tuoi hanno potuto a fondo nuotare in quell’anima ch’io avevo detto scarna e che bruciava, bruciava e poi che ardore.
In fondo a tutto , dove si possono ancora guardare le stelle , ci ho trovato così tanto amore che , che ridere questa pelle..
Questo corpo che di quest’anima ha detto sua , quando poi ha visto te sapessi che riso
La frescura d’improvviso
La pace
La radura
E tu , tu forse la mia sciagura O mia ancora di salvezza
Porto sicuro
La mia rezza..
Accovacciata sul tuo petto amore mio quanta tenerezza
Sul mio viso e su quegl ’occhi
Che con amore ho ornato piano , con ciascuno dei tuoi tocchi
Non ho freddo , non stasera
È la coperta nera che col dolore ho costruito
Guarda quella cucitura , l’ho forse a lungo mal trattata
Appanna piano gli occhi e allunga quella mano è una rosa ,
sei tu
Mia sorpresa;
Mia vita .



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Opera scritta il 11/07/2017 - 23:05
Da Ludovica Gabbiani
Letta n.918 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


E' un racconto pieno di poesia...di bellezza interiore, di vita!
" peccato che nessuno ti abbia commentato sei bravissima!"

margherita pisano 12/07/2017 - 23:17

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