LA SCALA UMANA
Io sto al di sopra della bestia dice
l’uomo. Pensa di essere intelliggente.
Se dimostro che non capisce niente
e quello è solo un tocco di vernice
ossia, non è nient’altro che arroganza
tanta ragione ho che basta e avanza.
Naturalmente la dimostrazione
richiede de seguirmi in un concetto
poiché per dimostrare quanto ho detto
ho bisogno di fare un paragone.
Percui vi prego, da questo momento
seguite bene il mio ragionamento.
Se adesso noi pensiamo seriamente
a una scala, che è fatta di scalini
quella è l’umanità. Grandi e piccini
uomini e donne, tutti lì ugualmente
hanno uno spazio limite disposto
in modo che ciascuno abbia un posto.
Sopra il primo scalino ci sta il “meglio”!
Fu quello che ispirò la banderula.
Non soffre, è sempre a corto di parola;
sta sempre addormentato mentre è sveglio
e, dal primo scalino mai non si alza
che la scintilla sua è piuttosto scarsa.
Conosce solo quella condizione
lui ha solo il pensiero che la panza
sia sempre piena, poi si spaparanza;
non pensa mai, sta come in sospensione;
non si accorge dello scalino accosto,
sta al mondo solo ad occupare un posto.
Invece, un individuo qualunque
a qualsiasi altezza della scala
parla di sotto? E’ un suono di cicala
perché nessuno lo capisce! E dunque
dice: -chi sta più giù quarche scalino-
-Ne spara di cazzate quel cretino!-
Tanto che l’individuo in questione
si sente a ll’improviso illuminato.
Capisce, sta perdendo solo il fiato
parlando a chi è sprovvisto di ragione.
Si sente grande e pensa, -adesso parto
e espongo il mio pensiero a quelli in alto.-
Lui si arma di coraggio e fa la prova:
parla del più e del meno a quelli sopra
ma per quanto è l’impegno che addopra
pare che questo, beh, poco le giova.
Viene deriso da chi ha più scienza
e si ritrova al punto de partenza.
Questo dimostrerebbe solamente
che in qualsiasi posto è collocato
l’uomo dal uomo, viene giudicato
a l’altezza di un povero demente,
che parla solo a vuoto ma, si sfoga
che il fatto de parlar per lui è una droga.
Ma poi finisce che si fa due bocce...
si fa due conti e va alla conclusione
che ognuno ha la propria condizione
e si mette a parlar col contagocce.
E non ci sa trovar niente di male
si a volte scende in basso o a volte sale.
Lo fa per tornaconto questa lenza.
Ma, la scala va su, fino a quel tanto
che al ultimo scalino c’è soltanto
quello che spadroneggia con la scienza.
Questo tra gli infelici, è assai il più grosso
perché gli danno tutti quanti addosso.
Lui soffre più di tutti e si dispera
perché sopra di lui non c’è nessuno.
Se farebbe ammazzare purché qualcuno
lo stesse a sentire. Ma, è una chimera.
E poveraccio le rimane il duolo
di non poter parlar fuor che da solo.
Noi più giù, per quanto fessi saremo
dovremmo a questo punto stabilire:
chi non sa fare a meno di soffrire
e parla solo, a dirgli poco è scemo.
E si si fa un esame di coscienza
butterebbe nel cesso quella scienza.
La bestia, come il primo della scala,
è contenta di quello che ha intorno.
La notte dorme, mangia e caca il giorno
e se c’è da scialare gode e sciala.
Ancora il cervello mio si addopra,
per capir chi sta sotto e chi sta sopra.
l’uomo. Pensa di essere intelliggente.
Se dimostro che non capisce niente
e quello è solo un tocco di vernice
ossia, non è nient’altro che arroganza
tanta ragione ho che basta e avanza.
Naturalmente la dimostrazione
richiede de seguirmi in un concetto
poiché per dimostrare quanto ho detto
ho bisogno di fare un paragone.
Percui vi prego, da questo momento
seguite bene il mio ragionamento.
Se adesso noi pensiamo seriamente
a una scala, che è fatta di scalini
quella è l’umanità. Grandi e piccini
uomini e donne, tutti lì ugualmente
hanno uno spazio limite disposto
in modo che ciascuno abbia un posto.
Sopra il primo scalino ci sta il “meglio”!
Fu quello che ispirò la banderula.
Non soffre, è sempre a corto di parola;
sta sempre addormentato mentre è sveglio
e, dal primo scalino mai non si alza
che la scintilla sua è piuttosto scarsa.
Conosce solo quella condizione
lui ha solo il pensiero che la panza
sia sempre piena, poi si spaparanza;
non pensa mai, sta come in sospensione;
non si accorge dello scalino accosto,
sta al mondo solo ad occupare un posto.
Invece, un individuo qualunque
a qualsiasi altezza della scala
parla di sotto? E’ un suono di cicala
perché nessuno lo capisce! E dunque
dice: -chi sta più giù quarche scalino-
-Ne spara di cazzate quel cretino!-
Tanto che l’individuo in questione
si sente a ll’improviso illuminato.
Capisce, sta perdendo solo il fiato
parlando a chi è sprovvisto di ragione.
Si sente grande e pensa, -adesso parto
e espongo il mio pensiero a quelli in alto.-
Lui si arma di coraggio e fa la prova:
parla del più e del meno a quelli sopra
ma per quanto è l’impegno che addopra
pare che questo, beh, poco le giova.
Viene deriso da chi ha più scienza
e si ritrova al punto de partenza.
Questo dimostrerebbe solamente
che in qualsiasi posto è collocato
l’uomo dal uomo, viene giudicato
a l’altezza di un povero demente,
che parla solo a vuoto ma, si sfoga
che il fatto de parlar per lui è una droga.
Ma poi finisce che si fa due bocce...
si fa due conti e va alla conclusione
che ognuno ha la propria condizione
e si mette a parlar col contagocce.
E non ci sa trovar niente di male
si a volte scende in basso o a volte sale.
Lo fa per tornaconto questa lenza.
Ma, la scala va su, fino a quel tanto
che al ultimo scalino c’è soltanto
quello che spadroneggia con la scienza.
Questo tra gli infelici, è assai il più grosso
perché gli danno tutti quanti addosso.
Lui soffre più di tutti e si dispera
perché sopra di lui non c’è nessuno.
Se farebbe ammazzare purché qualcuno
lo stesse a sentire. Ma, è una chimera.
E poveraccio le rimane il duolo
di non poter parlar fuor che da solo.
Noi più giù, per quanto fessi saremo
dovremmo a questo punto stabilire:
chi non sa fare a meno di soffrire
e parla solo, a dirgli poco è scemo.
E si si fa un esame di coscienza
butterebbe nel cesso quella scienza.
La bestia, come il primo della scala,
è contenta di quello che ha intorno.
La notte dorme, mangia e caca il giorno
e se c’è da scialare gode e sciala.
Ancora il cervello mio si addopra,
per capir chi sta sotto e chi sta sopra.
Opera scritta il 25/07/2017 - 12:22
Da enio2 orsuni
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Commenti
Hai una testa straordinaria...
Grandioso Enio
Grandioso Enio
Grazia Giuliani 26/07/2017 - 21:01
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Sei straordinario Enio e la tua penna, anzi la tua mente meravigliosamente sagace...meglio guardare dal basso verso l'alto è migliore la prospettiva e cogli magicamente le mille sfumature!!!
margherita pisano 26/07/2017 - 20:45
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ho messo anch'io 5 stelle senza riferimento al partito questa mi è nuova, posso votare anch'io per me stesso a tutti
enio2 orsuni 26/07/2017 - 12:02
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ENIOOOOO...sei in alto...Io non sono una scalatrice per eccellenza tutt'al più mi arrampico, cercando sempre chi mi tende una mano in solidarietà e amicizia e con te l'ho trovata. Buona giornata
mirella narducci 26/07/2017 - 10:31
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Genoveffa,Ken e Francesco. Dio, quante presenze, sono commosso grazie a tutti vvb
enio2 orsuni 26/07/2017 - 10:14
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Mirella a che punto della scala mi trovi? grazie carissima
enio2 orsuni 26/07/2017 - 10:11
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E' decisamente bello leggerti.. In questo caso, oltre l'aspetto satirico, è possibile cogliere spunti di bella riflessione. Sulla questione degli scalini si corre il rischio di considerare solo quelli che sono sotto gli occhi di tutti, ma io immagino che la scalinata ne abbia un numeo rinfinito.. sia in salita che in discesa.. per lo più difficili da vedere e da esplorare
Francesco Gentile 26/07/2017 - 07:11
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Caro Enio, rileggerti è sempre un enorme privilegio. Se salire sul gradino più alto significa questo, preferisco rimanere al piano terra. Dove si vive di istinto e non esiste cattiveria. Bellissima
Ken Hutchinson 26/07/2017 - 01:54
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La vita è fatta a scale sembrano tutte uguali ma si differenziano anche nelle piccolezze, grande opera, complimenti
genoveffa frau 26/07/2017 - 01:00
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CARO ENIO.. sei un filosofo, da quanto scrivi sembra che il primo della scala sia quello invidiabile, magna ,beve e dorme...già come quel tizio che gli chiesero per chi voti? -Io?! Per la pagnotta magno , bevo e non m'importa! - Credo non ci dovrebbe essere chi sta sotto e chi sta sopra, ma il dislivello è d'uopo, non possiamo essere tutti intelligenti,belli, buoni la scala è fatta apposta per distinguere dalla massa le bestie dall'uomo. E così via dicendo, anche se qui l'affermo, l'animale starà al primo gradino ma è molto meglio dell'uomo.Enio ti stimo tantissimo queste tue opere sono di alto livello l'ironia completa l'espressività. Bella , bella piaciuta tantissimo Ciao
mirella narducci 25/07/2017 - 19:11
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Giancarlo, Rocco, Alfonso e Anna grazie dell'apprezzamento. questa pubblicata come racconto in realtà è una poesia divisa in sestine. speriamo che la redazione continui ad accettare quelle abbondanti
altrimenti sto pensando di lasciare oggi scrivo. non posso fare solo il giullare che diverte con le satire. come vedete so fare ben altro. grazie ancora.
a tutti
altrimenti sto pensando di lasciare oggi scrivo. non posso fare solo il giullare che diverte con le satire. come vedete so fare ben altro. grazie ancora.
a tutti
enio2 orsuni 25/07/2017 - 18:22
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vedi Giancarlo? dopo tanti tentativi di pubblicarla si sono mossi a compassione. ma insomma, che ci posso fare se io so scrivere solo in rima? speriamo che continua così ne leggerete delle belle oltre a le satire. grazie amico
enio2 orsuni 25/07/2017 - 18:14
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Espressività e maestria non ti mancano. Encomiabile seguitato poetico.
*****
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Rocco Michele LETTINI 25/07/2017 - 17:00
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Il ragionamento non fa una piega. Nemmeno l'ironia, ma l'assalto ai primi posti io credo che in questa civiltà, rimane sempre.
ALFONSO BORDONARO 25/07/2017 - 16:53
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Mi stupisci ogni volta di più, possiedi un'ironia che nella tua penna si forma regalandoci queste riflessive chicche.*****
ANNA BAGLIONI 25/07/2017 - 15:51
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non ti posso da più di 5* stupenda elaborata a tuo modo assume il sapor di satira, ma la vita è tutta una satira, chi la prende in altro modo fa vita poco sana bella evoluzione
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 25/07/2017 - 12:44
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