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Semplice Passaggio

(Dello stesso autore, Tratto dal libro “Filastrocche magiche disincantante co dipinti d’autore”. Ediz. Youcanprint - self publishing - Settembre 2015.
I dipinti, i disegni riportati nelle immagini sono dello stesso autore)


Una bella mattinata di qualche anno fa,
Neanche io so come …!
Non ricordo precisamente,
mi trovai dinanzi al Padre Eterno, inavvertitamente.


Sapessi, amico mio, quanti eravamo!
Tantissimi che, per lo spauracchio,
ci tenevamo, uno per uno, con la mano.


Un miliardo? Macché!
Molti di più …
Da non poterci neanche contare.
Eravamo in fila, ordinati, per attendere il grande giudizio finale.


Mentre ero tra quella folla mimetizzante,
sento, all’improvviso,
una voce chiamare il mio nome altisonante,
come fosse un forte, sonoro altoparlante.


Ehi tu! Dico a te precisamente!
Fai per caso, finta di non sentirmi nemmeno con la mente?


- Chi io …?
Dici a me, Signore mio?
Risposi spaurito ed impietrito.


Sì proprio a te!
Ché, ti nascondi?
Hai timore che tutte le tue mancanze,
pubblicamente io racconti?


Sapessi quanti ne ho di te, da elencare!
Certo, lo capisco, hai tutta la voglia di dimenticare!


Lo vedi?
Sono qui, tutte scritte, in questo elenco, una per una, menzionate.
Sono proprio tue e in due pagine ricalcate.


Una copia resta a me per l’occasione,
e l’altra a te, nel caso voglia fare una inutile contestazione.
Ehi tu … !
Con quella faccia seria
Per caso ti vuoi adesso, commiserare?


So bene, in che condizioni, hai voluto, la tua vita, oltrepassare!
Ed ora …?
Quante volte t’ho detto di prepararti per la trapassata.
Ma tu non ci credevi e ne facevi una sottile ironica risata.


Su avanti … che puoi dirmi in tua discolpa?
E non aggiungere che non sapevi …
Non credevi … Non volevi … quella volta.


- Che devo dire, se conosci tutto di me, o mio Signore?
Senti … ascoltami …
Perdona tutto …per favore!


Favore un bel nulla!
E poi, in questo momento…!
Piuttosto … dimmi qual è il tuo pentimento?


Vedi figliolo!
Osserva tu stesso cos’hai combinato!
Hai accumulato, uno sull’altro, ogni peccato…!


Non posso farci nulla, adesso, sul tuo triste operato.
Oramai quel che è stato… è stato.


Rassegnati al mio giudizio inequivocabile.
La tua condotta è stata davvero incorreggibile.


Quante volte ti ho richiamato…
Mi sono fatto sentire in ogni modo…
Ti ho sussurrato,
Pregato… Implorato… ho pure per te pianto…
ed anche mille volte sono stato addolorato…
Ma tu, per tutto compenso… hai fatto sempre il sostenuto.


Mi spiace veramente della conseguente mia decisione.
Sono dispiaciuto per questa incresciosa situazione.


Te la sei meritata tutta la mia convinzione.
Mi addolora, più che una seconda crocifissione.


Per te, oramai… non c’è più nulla da fare…
Lo noti tu stesso che non si può ricominciare.
Dovrai subire la mia condanna …


Ma se… per caso… avessi qualcosina … Che ne so!
Magari quanto un granello di sabbia a tuo favore!
Cancellerei di colpo, il giudizio in tuo sfavore…


Dimmi come potrei scordare il marasma da te procurato?
Se almeno ci fosse una scusa, per poterti salvare…
sarei il più felice del creato.


E da Dio che sono, non avrei certo di che meravigliare,
perché se si salva un figlio mio, dalla gioia, potrei pure saltare.


Vedi tu …
Magari di ricordare, un pur minimo gesto d’amore.
Qualcosa …. che ne so …!
Che si sia imbrigliata … nascosta … nel tuo povero cuore.


- Non ho nulla mio Signore, in mia discolpa.
Riconosco ciò che sono stato …
davvero un peccatore e pure un ingrato.


Se posso…
Adesso mi permetti di piangere almeno per la prima e l’ultima volta… in tua presenza?
Così mi tolgo il peso che ha tormentato tutta la mia esistenza.


Non ho pianto… mai!
Non l’ho potuto mai fare… per tutte le mie disgrazie della vita,
i mie dolori e le torture.


Non mi è stato consentito …
neanche per la morte di mio padre e quella di mia madre.
Né per la gioia della nascita dei miei figli.
e neanche quando arrivò il mio primo nipotino …
Le lacrime di felicità salirono dal cuore sino a miei occhi
come un lampo repentino…
e lì, si fermarono per sempre.
Trasformando la gioia in un tormento.
Rimasero dentro, come un silenzioso intimo lamento.


Cosa hai detto?
Che mi stai raccontando figliolo caro?
Tutti i miei figli hanno avuto il pianto per divina concessione.
Chi ha tolto a te questa piacevole unica consolazione?


- Io non lo so, mio Signore.
Per questo motivo, non ho una giustificazione.
Ho ancora il cuore che vorrebbe sgorgare lacrime amare trattenute,
e che sono state, da sempre, la mia disperazione.


- Lacrime… ?
Lacrime….?
Ma tu lo sai che le lacrime sono sacre e care al mio cuore?
Appoggiati adesso a me, e riversale tutte sul mio amore.


Sarà questo il motivo che ti salverà da ogni dannazione.
Le lacrime, per gli umani, sono e saranno sempre
una insostituibile mia divina concessione.


Se a te è stata tolta,
la vita eterna ti sia donata.


Per questo giorno della tua salvezza
sia festa in cielo,
Questa sarà l’unica inoppugnabile mia certezza.




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Opera scritta il 08/08/2017 - 08:03
Da Vincenzo Scuderi
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