Fiele e melassa
per colorare il cuore?
Per cancellare il grigio dell'anima?
Lo cercherò nell'arcobaleno mentre
come la sporca tavolozza d’un pittore,
voluttuoso danza nel cielo.
Nella spuma biancastra del mare si nasconde?
Nella succosa mela del peccato s’è incarnato?
Nelle vanitose piume del pavone s’è adagiato?
Negli occhi lacrimosi d'un marinaio s’insinua?
Sulla bocca lussuriosa di una bella donna è in esilio?
Nel profumo dell’Iris, abile, si mimetizza?
E, mentre brinda al tavolo Eros,
da lucente volpe gli scipperò la mappa.
Gli ruberò le velenose frecce.
Io, oltre la notte cobalto.
Oltre il giorno d’oro splendente.
Ti troverò, guerriero dall'armatura d’ottone.
Sarò giaciglio per il tuo crine.
Fino a quando la testa mia ormai stanca
s’accascerà come un ricciolo ribelle su se stessa.
Mostrerò la tua maestosa bellezza al mondo.
Farò miei i tuoi segreti.
Fiele e melassa.
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