I gesti eclatanti non salvano le relazioni tra due persone.
Cercherò di esprimermi meglio.
I gesti eclatanti possono salvare una relazione da un precipizio, ma non riescono a mantenere salda una relazione a lungo.
Le crisi, inutile prenderci in giro, colpiscono tutti: dalle coppie unitesi da poco, fino a quelle che ormai di inverni e primavere ne hanno visti così tanti da averne perso il conto.
In queste crisi può dunque capitare che qualcosa venga meno: dalla semplice attrazione fisica, fino a quella armonia nel parlare e nell’ascoltare l’altro. E allora via coi litigi; con le parole forti; i silenzi; le urla; i giorni passati senza sentirsi. Si ha quindi una relazione destinata a precipitare e schiantarsi a terra da un’altezza così elevata che lo schianto distruggerebbe definitivamente quella relazione.
Per risolvere queste situazioni di forti tensioni, si giunge quindi al gesto eclatante, come un ultimo e disperato tentativo per salvare la relazione: un viaggio; un gesto sempre promesso e mai fatto; una dichiarazione d’amore sempre voluta e mai ricevuta e via discorrendo.
Questi, sono i cosiddetti gesti eclatanti.
Questi gesti, appena compiuti, magari riescono a impedire la fine della relazione; riescono a impedire che si cada dal precipizio. Ma non sono quasi mai efficaci a mantenere una relazione a lungo.
Dopo che l’effetto del gesto eclatante si è dissolto, ritornano di nuovo i problemi. E via nuovamente con nuovi litigi; nuove parole forti; nuovi silenzi; nuove urla; nuovi giorni passati senza sentirsi.
A questo punto, occorre vedere come capire se una relazione è destinata a durare o se si possa far qualcosa al riguardo.
Non esiste una sola riposta, né tanto meno né ne esiste una più assoluta di un’altra, ma credo che un elemento, per capire se la persona con cui stiamo è la persona giusta, sia una “piacevole quotidianità”.
Una piacevole quotidianità è quella che permette di mantenere salda una relazione a lungo.
Quotidianità non deve significare ripetizione costante delle stesse azioni, quasi come fosse una noiosa routine, ma un piacevole trascorrere le proprie giornate in compagnia di quella persona avendo piacere nel fare la cose più piccole e quotidiane: dormire con lei; svegliarsi e preparare la colazione; uscire a fare la spesa; parlare di quello che è successo a lavoro; stare assieme a casa a guardare la televisione; il semplice cenare e andare a letto stanchi dalla giornata subito dopo e via discorrendo.
Quotidianità non vuol dire però routine. Ecco perché per essa deve intendersi un piacevole trascorrere le proprie giornate assieme a quella persona in maniera estensiva. Ecco perché in tale quotidianità sono compresi pure i viaggi fatti assieme; le giornate passate a visitar musei e le mostre del periodo; l’andare al cinema o a teatro; le ubriacature fatte assieme; le gita fuori porta in cui si visita un borgo tipico; le domeniche passate ai centri commerciali; le giornate passate a letto a fare l’amore; quelle improvvise voglie di uscire di casa senza avere programmi o mete precise; il costruire assieme un qualcosa; quelle piccole cose improvvise ma costanti.
Non che in tutto ciò bisogna sprizzare di amore come quello del primo giorno o si debba immaginare chissà quale scena di film romantico. È un piacere intimo, leggero, quasi invisibile ma percepibile, non necessariamente di tante e molte parole. In una parola è armonia.
C’è una canzone che forse meglio di queste parole esprime questo concetto: “Perché no” di Lucio Battisti. Penso che lì sia ben sintetizzato questo pensiero messo su carta.
Se con la persona con cui stiamo tutto ciò viene fatto piacevolmente, senza pesi, in maniera armoniosa, allora siamo con la persona giusta.
Una semplice ma piacevole quotidianità. E’ questo il trucco; è questo che mantiene salda una relazione.
Cercherò di esprimermi meglio.
I gesti eclatanti possono salvare una relazione da un precipizio, ma non riescono a mantenere salda una relazione a lungo.
Le crisi, inutile prenderci in giro, colpiscono tutti: dalle coppie unitesi da poco, fino a quelle che ormai di inverni e primavere ne hanno visti così tanti da averne perso il conto.
In queste crisi può dunque capitare che qualcosa venga meno: dalla semplice attrazione fisica, fino a quella armonia nel parlare e nell’ascoltare l’altro. E allora via coi litigi; con le parole forti; i silenzi; le urla; i giorni passati senza sentirsi. Si ha quindi una relazione destinata a precipitare e schiantarsi a terra da un’altezza così elevata che lo schianto distruggerebbe definitivamente quella relazione.
Per risolvere queste situazioni di forti tensioni, si giunge quindi al gesto eclatante, come un ultimo e disperato tentativo per salvare la relazione: un viaggio; un gesto sempre promesso e mai fatto; una dichiarazione d’amore sempre voluta e mai ricevuta e via discorrendo.
Questi, sono i cosiddetti gesti eclatanti.
Questi gesti, appena compiuti, magari riescono a impedire la fine della relazione; riescono a impedire che si cada dal precipizio. Ma non sono quasi mai efficaci a mantenere una relazione a lungo.
Dopo che l’effetto del gesto eclatante si è dissolto, ritornano di nuovo i problemi. E via nuovamente con nuovi litigi; nuove parole forti; nuovi silenzi; nuove urla; nuovi giorni passati senza sentirsi.
A questo punto, occorre vedere come capire se una relazione è destinata a durare o se si possa far qualcosa al riguardo.
Non esiste una sola riposta, né tanto meno né ne esiste una più assoluta di un’altra, ma credo che un elemento, per capire se la persona con cui stiamo è la persona giusta, sia una “piacevole quotidianità”.
Una piacevole quotidianità è quella che permette di mantenere salda una relazione a lungo.
Quotidianità non deve significare ripetizione costante delle stesse azioni, quasi come fosse una noiosa routine, ma un piacevole trascorrere le proprie giornate in compagnia di quella persona avendo piacere nel fare la cose più piccole e quotidiane: dormire con lei; svegliarsi e preparare la colazione; uscire a fare la spesa; parlare di quello che è successo a lavoro; stare assieme a casa a guardare la televisione; il semplice cenare e andare a letto stanchi dalla giornata subito dopo e via discorrendo.
Quotidianità non vuol dire però routine. Ecco perché per essa deve intendersi un piacevole trascorrere le proprie giornate assieme a quella persona in maniera estensiva. Ecco perché in tale quotidianità sono compresi pure i viaggi fatti assieme; le giornate passate a visitar musei e le mostre del periodo; l’andare al cinema o a teatro; le ubriacature fatte assieme; le gita fuori porta in cui si visita un borgo tipico; le domeniche passate ai centri commerciali; le giornate passate a letto a fare l’amore; quelle improvvise voglie di uscire di casa senza avere programmi o mete precise; il costruire assieme un qualcosa; quelle piccole cose improvvise ma costanti.
Non che in tutto ciò bisogna sprizzare di amore come quello del primo giorno o si debba immaginare chissà quale scena di film romantico. È un piacere intimo, leggero, quasi invisibile ma percepibile, non necessariamente di tante e molte parole. In una parola è armonia.
C’è una canzone che forse meglio di queste parole esprime questo concetto: “Perché no” di Lucio Battisti. Penso che lì sia ben sintetizzato questo pensiero messo su carta.
Se con la persona con cui stiamo tutto ciò viene fatto piacevolmente, senza pesi, in maniera armoniosa, allora siamo con la persona giusta.
Una semplice ma piacevole quotidianità. E’ questo il trucco; è questo che mantiene salda una relazione.
Opera scritta il 28/09/2017 - 21:51
Da Andrea Motta
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Commenti
Hai colto perfetta il senso di quanto scritto :)
Un saluto e grazie
Un saluto e grazie
Andrea Motta 11/10/2017 - 22:21
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Riflessioni molto condivisibili, espresse in modo chiaro e articolato. I gesti eclatanti, nei rapporti di coppia, rappresentano la materializzazione stessa del problema.
La vita di tutti i giorni, non troppo indirizzata, può trovare giovamento dalle varianti.. le piccole sorprese.
La vita di tutti i giorni, non troppo indirizzata, può trovare giovamento dalle varianti.. le piccole sorprese.
Francesco Gentile 29/09/2017 - 18:46
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