C’era una volta… e chissà se ci sarà ancora, a migliaia di anni luce da noi, una galassia chiamata: Sciancrata, per la sua siluette a clessidra.
All’interno della galassia, nella sua parte bassa, orbitava attorno alla sua splendente stella, il pianeta chiamato: Bislungo, per la sua strana e unica forma all’interno dell’universo; un immenso pallone da rugby, così sarebbe apparso a chi lo avesse potuto osservare dallo spazio.
Probabilmente il pianeta era migrato dalla parte superiore e, dovendo attraversare il collo di bottiglia centrale per andarsi a sistemare nella parte inferiore della galassia, modificò la forma sferica per poter passare dallo stretto pertugio.
Bislungo, nonostante la sua strana forma, o forse proprio per questo, fu l’unico pianeta dove si sviluppò la vita all’interno della galassia.
Un’esplosione di forme di vita senza pari; ma, sopra tutte, emergeva una strana specie dotata, forse di un’anima, sicuramente di un intelletto fuori dal comune… una specie similumana? Mah, non saprei, forse più umana che simil nell’aspetto, ma nel comportamento sociale… lascio giudicare a voi.
Terra e acqua erano equamente divise; un unico continente emerso copriva la metà giusta dell’intero pianeta, lasciando al mare la parte opposta.
Il cranio della specie similumana, così come il cervello in esso contenuto, chissà per quali recondite vie evolutive era arrivato ad assumere la forma bislunga del pianeta, forse per ragionare meglio? Boh!
Se le teste erano praticamente simili in ogni soggetto, fisicamente la diversificazione aveva agito per renderli indispensabili l’un l’altro.
C’erano esseri similumani dotati solamente di gambe, altri solo di braccia, alcuni erano ciechi, alcuni altri sordi, oppure muti; sicché per vivere e progredire furono costretti ad unire i punti di forza personali; sino a conquistare, agendo di conserva, esaltanti vertici di socializzazione.
Va da sé che, in un mondo dove l’unione sinergica nell’agire è la forza motrice che tiene in vita la specie, guerre e invidie furono naturalmente bandite dal lessico e dal comportamento sociale.
Era un mondo perfetto popolato, secondo i nostri tristi canoni, da esseri imperfetti; un intermezzo che sarebbe durato una breve parte del tempo intercorso tra un respiro e l’altro.
L’universo è un immenso polmone che si espande inspirando e si restringe espirando; così è, per l’eternità.
La galassia Sciancrata, e di conseguenza il pianeta Bislungo, fu costretta dal potente respiro a rattrappirsi, assumendo così la sua strana forma, per non esser schiacciata dal movimento astringente.
Ma quando l’universo, dopo il lunghissimo respiro, iniziò a inspirare, espandendo materia al suo interno; la galassia Sciancrata si espanse a sua volta mutando di forma e dimensione; e, di riflesso, il pianeta Bislungo non dovendo più passare attraverso il collo di bottiglia per tornare in alto, assunse la classica forma sferica.
Allargandosi al centro divise la terra emersa, sprofondandone una parte nel mare, in porzioni chiamate continenti.
Gli sconvolgimenti che seguirono, cancellarono dal pianeta gran parte delle specie animali e vegetali.
I similumani, ridotti a uno sparuto gruppo destinato all’estinzione, riuscirono sorprendentemente a superare, grazie al mutuo soccorso di cui erano maestri, il punto di non ritorno.
Per renderli autosufficienti, la mutazione genetica modificò nel corso dei millenni il loro aspetto fisico e, purtroppo, anche il modo di pensare e di concepire l’approccio con gli altri esseri viventi; financo con lo stesso pianeta, riducendolo ad un asfittica sfera destinata a schiattare portando seco l’umanità intera.
E a noi, disgraziati eredi dalla visione ristretta di ‘si grandi menti, non rimane che sperare di arrivare, ansimando, sino al prossimo immenso respiro dell’universo; sperando che con esso torni anche il magico tempo della galassia Sciancrata e del pianeta Bislungo.
FINE
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Devo rileggerlo. Complimenti!
Un saluto.