Prende peso fisico nel traslocatore,
Che nell'urlo comunicativo,
Dell'inadeguatezza dei muscoli suoi,
Solleva con leggera trasparenza qualsivoglia carico,
Lo vuoi chiamare Logos,
Mentre te lo fai spiegare da Aristotele,
O ti fai prendere in giro da Joyce,
O ancora te lo gusti da me, che più di loro, unisco ogni pratica,
Ma la magia degli umani discorsi non cessa...
Chiamami Platonico,
Chiamami Idealista,
Chiamami Sognatore,
Ma tra me e te nella tipica mia esposizione teatrale,
È come se ci fosse la Via Lattea nel solo sguardo...
Non è solo eloquenza...
Ci pensi?
Quando io e te parliamo, ci pensi a cosa succede?
Forse può sembrare apocalittico,
Forse può apparire distruttivo,
Forse può stupidamente spaventarti,
Forse se inizi a guardare bene è mostruoso,
Forse se sai guardare ti meravigli...
Oggi mentre i nostri pensieri si toccano,
Si lanciano in una luminosa scia trasparente,
Con le fibre muscolari tese solo per l'emozione ed il ragionamento,
Palazzi, animali, alberi, a volte pure interi mondi,
Che volano in un'assenza di peso che l'animo solo sa pesare...
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