Come mai non dormo?
Sarebbe facile mettersi sotto le coperte e sognare qualcosa ad occhi aperti, attendere che il sogno si prolunghi oltre l'immaginazione, e continui ad occhi chiusi. Sarebbe semplice fumare un'altra sigaretta affacciata alla finestra, in cerca di stelle tra le mille nubi e le piccole e graziose gocce di pioggia, in cerca di silenzio e quiete, per poi trascinarsi subito dopo sul letto, fare un giro di danza dei pensieri e addormentarsi come si fa quando si è bambini. Sarebbe "normale". Ma non lo è più. Non è affatto normale, e non è semplice in genere, e in particolar modo stanotte. La poesia fugge appena ti distrai, e invece di notte si espande in ogni angolo silenzioso della casa, fa un giro sui tetti, saluta la Luna, si tuffa in un mare solitario, bacia la tua bocca serrata nella smorfia e nel sorriso, danza il tango con la morte, colora il cielo d'argento, cavalca pegaso da amazzone perfetta. Se ti distrai dalla magia della notte, la poesia se ne va via. Al mattino ti senti strano, sai di aver perso qualcosa, oltre i sogni, e forse è qualche pezzetto di te, rimasto incastrato tra la gola e le corde vocali, o tra le dita e il foglio, tra gli occhi e il cielo, nel fumo della sigaretta che crea spirali involontarie, e di certo nel centro sconosciuto e incandescente del pianeta cuore. Chi potrebbe essere sveglio a quest'ora? Tu, lo so.
M.M.M.
Sarebbe facile mettersi sotto le coperte e sognare qualcosa ad occhi aperti, attendere che il sogno si prolunghi oltre l'immaginazione, e continui ad occhi chiusi. Sarebbe semplice fumare un'altra sigaretta affacciata alla finestra, in cerca di stelle tra le mille nubi e le piccole e graziose gocce di pioggia, in cerca di silenzio e quiete, per poi trascinarsi subito dopo sul letto, fare un giro di danza dei pensieri e addormentarsi come si fa quando si è bambini. Sarebbe "normale". Ma non lo è più. Non è affatto normale, e non è semplice in genere, e in particolar modo stanotte. La poesia fugge appena ti distrai, e invece di notte si espande in ogni angolo silenzioso della casa, fa un giro sui tetti, saluta la Luna, si tuffa in un mare solitario, bacia la tua bocca serrata nella smorfia e nel sorriso, danza il tango con la morte, colora il cielo d'argento, cavalca pegaso da amazzone perfetta. Se ti distrai dalla magia della notte, la poesia se ne va via. Al mattino ti senti strano, sai di aver perso qualcosa, oltre i sogni, e forse è qualche pezzetto di te, rimasto incastrato tra la gola e le corde vocali, o tra le dita e il foglio, tra gli occhi e il cielo, nel fumo della sigaretta che crea spirali involontarie, e di certo nel centro sconosciuto e incandescente del pianeta cuore. Chi potrebbe essere sveglio a quest'ora? Tu, lo so.
M.M.M.
Opera scritta il 06/11/2017 - 23:57
Da Lylas Lena
Letta n.1031 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Bel racconto sulla notte foriera di poesia, che tutto invade e in tutto si espande, illuminando l'oscurità, favorendo insonni travagli. Giulio Soro
Giulio Soro 07/11/2017 - 18:28
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.