La casa del serpente
E’ buio fuori.
Pareti di carta non temono la tempesta.
La luna resta ferma. Ha altro a cui pensare.
Questo silenzio fa molto più rumore.
Pareti di carta non temono la tempesta.
La luna resta ferma. Ha altro a cui pensare.
Questo silenzio fa molto più rumore.
Non chiede niente
la voce del destino.
Come un tipo stravagante
firma col suo stesso sangue.
Senza insegnare altro.
Quel poco di pudore.
Gettate le carte sul tavolo.
Li, per gioco. Un gesto salato.
Avrei voluto un segno.
Un tocco inaspettato.
Poche tracce. Niente sfumature.
Vecchi colori dagli occhi stanchi.
Nella casa del serpente...
E’ questo ciò che siamo diventati?
Due perfetti sconosciuti
con un cuore di ceralacca.
Ogni cosa trova il suo posto.
Ogni respiro il suo vento.
Un lungo sibilo. Un istante.
Quel che ne è stato di noi.
P.S.
Non è autobiografica.
Opera scritta il 19/11/2017 - 01:21
Da Gianny Mirra
Letta n.1008 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Un sibilo e tutto cambia,
indietro non si torna...
Bella, di grande effetto...
indietro non si torna...
Bella, di grande effetto...
Grazia Giuliani 19/11/2017 - 22:09
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Le immagini che suggerisci sono sempre interessanti....evochi molte sensazioni e percezioni... Mi piace questa poesia e in generale tutte le tue sono molto belle
Sabry L. 19/11/2017 - 17:26
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Un gradevole verseggio che riflette una situazione di particolare trepidazione ed evidente incredulo disagio di chi avrebbe preferito non farne una poesia.
Ugo Mastrogiovanni 19/11/2017 - 15:23
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Una rappresentazione poetica intensa, con metafore molto belle..."un lungo sibilo. Un istante" soltanto!
Bellissima! Ciao Gianny complimenti
Bellissima! Ciao Gianny complimenti
margherita pisano 19/11/2017 - 10:29
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