Adesso che ci penso…
Se fossi quel che non sono,
ma un altro che vaga per la via,
prenderei dell’umanità
solamente un pizzico di follia.
Però… che me ne faccio se non la so condire
con l’immaginazione!
Magari la ritroverò scrivendo
una tenera, magica, canzone.
Una melodia infinita
cantata solo con la mente e l’intelletto.
Finirei la mia strofa
offrendo poi a tutti il cuore dal mio petto.
Non penso minimamente
a essere potente.
Piuttosto preferisco risultare ricco davvero,
possessore del mio niente.
La mia vera realtà,
è che neanch’io so
chi voler essere effettivamente.
È difficile scegliere,
perché la mia voglia d’infinito,
iI mio desiderio sconfinato,
non li troverò mai in questa terra,
ove tutto è polverizzato.
Per questo non vorrei
essere ciò che non sono.
Dell’altro, accetterei soltanto
il sorriso del perdono.
Forse sono nato per essere solamente
un puntino nel creato,
e far parte di un disegno,
che nessuno ha mai conosciuto?
Starò a vedere che fine farà
questo mio interrogativo
davvero scriteriato!
Magari lo cancellerò con una gomma magica
sul quel foglio bianco
che qualcuno ha per bene disegnato.
Me ne andrò per nutrirmi con le molliche
della mia verità,
proprio quelle che nessuno
ha mai accolto con semplice umiltà.
(L'immagine allegata è un dipinto ad acquerello dello stesso autore)
Voto: | su 1 votanti |