Vi siete mai chiesti perché l'espressione universale che rappresenta la felicità nell'essere umano sia proprio il sorriso?
Insomma:perché piegare la bocca in questo strano ghigno, scoprendo i denti, dovrebbe denotare un sentimento gioioso?
Soffermiamoci un attimo a osservare anche gli altri animali,non soltanto noi mammiferi,e noteremo che esibire le fauci non evoca esattamente sensazioni piacevoli.
Saremo costretti a prendere atto che, in origine fare sfoggio del potenziale morso è un segno di minaccia e che siamo vittime di un inciampo evolutivo.
Tutte le volte che sorridiamo in realtà stiamo dicendo: vorrei tanto farti del male, ma non posso perché l'evoluzione mi ha portato a nascondere questo mio odio, questa mia profonda repulsione nei tuoi confronti nei più reconditi e oscuri pertugi del mio subconscio.
Se questo tacito patto sociale che ci siamo imposti venisse improvvisamente a mancare, e fossimo qui uno di fronte all'altro a sorriderci proprio come stiamo facendo adesso, mi getterei sulla tua giugulare, per evitare che sia tu a farlo per prima.
E se tu fossi del sesso opposto,farei esattamente la stessa cosa ma dopo avere utilizzato le tue membra come incubatrice per il mio seme, per preservare la mia stirpe di divoratori.
Ora pensate a un comico.
A un bravo commediante.
A quanta vi faccia sorridere.
Pensate quindi agli sforzi di Dario Fo nel suo tentativo di trascinarvi, sotto al suo palco, a sbranarvi a vicenda in un boato d'ilarità che si trasforma presto in urla, in gemiti di dolore, in grugniti, mentre lui diviene goloso spettatore della buffa atrocità.
Insomma:perché piegare la bocca in questo strano ghigno, scoprendo i denti, dovrebbe denotare un sentimento gioioso?
Soffermiamoci un attimo a osservare anche gli altri animali,non soltanto noi mammiferi,e noteremo che esibire le fauci non evoca esattamente sensazioni piacevoli.
Saremo costretti a prendere atto che, in origine fare sfoggio del potenziale morso è un segno di minaccia e che siamo vittime di un inciampo evolutivo.
Tutte le volte che sorridiamo in realtà stiamo dicendo: vorrei tanto farti del male, ma non posso perché l'evoluzione mi ha portato a nascondere questo mio odio, questa mia profonda repulsione nei tuoi confronti nei più reconditi e oscuri pertugi del mio subconscio.
Se questo tacito patto sociale che ci siamo imposti venisse improvvisamente a mancare, e fossimo qui uno di fronte all'altro a sorriderci proprio come stiamo facendo adesso, mi getterei sulla tua giugulare, per evitare che sia tu a farlo per prima.
E se tu fossi del sesso opposto,farei esattamente la stessa cosa ma dopo avere utilizzato le tue membra come incubatrice per il mio seme, per preservare la mia stirpe di divoratori.
Ora pensate a un comico.
A un bravo commediante.
A quanta vi faccia sorridere.
Pensate quindi agli sforzi di Dario Fo nel suo tentativo di trascinarvi, sotto al suo palco, a sbranarvi a vicenda in un boato d'ilarità che si trasforma presto in urla, in gemiti di dolore, in grugniti, mentre lui diviene goloso spettatore della buffa atrocità.
Opera scritta il 21/01/2018 - 22:26
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