è diventato davvero pesante e oneroso.
Mi pare di addentrarmi
in un trambusto senza senso
e in piena confusione,
come fosse davvero
in un caotico arsenale,
con solo cattiveria a profusione.
Prima ci si incontrava
in allegria, con serenità
pure in piacevole compagnia.
Ora si corre,
si scappa e non si ha il tempo
di rivolgersi con amabile cortesia.
Non esiste neanche quel garbato
“buongiorno e buonasera”,
nemmeno se aspetti per un’ora,
riceverai da qualcuno una buona,
semplice, parola
Ancora m’illudo d’andare
al mercato alla ricerca di ciò
che è più buono e genuino,
ma trovo soltanto frutta congelata,
bella a vedersi,
ma dentro
insapore e pure bacata.
Tuttavia inseguo sempre
Il valore dell’autenticità,
ma trovo solo ogni cosa,
ogni gesto, adempimento,
alterati e disfatti
dalla voglia d’arricchimento a dismisura,
dalla sfrenata ingordigia a volontà.
Non andrò più al mercato,
neanche a curiosare.
Si è perduto il senso del valore, del rispetto
e quella voglia infinita di respirare.
(L'immagine allegata è un disegno ad acquerello dello stesso autore)
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