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Non voglio essere
il tuo gioco, il tuo trastullo..
Ho anch'io un cervello,
che non nascondo sotto un cappello
Bella, docile, delicata
Ho anch'io le mie ire..
ho Delle speranze..
Perciò non devo fuggire.
Oggi ho ancora il burka
è c'è l'infibulazione..
Lo portiamo per non morire
è con noi muoia l'emancipazione.
Per troppi anni represse,
in una morsa..
Schiacciate solo il corpo
mentre il pensiero..
continua la sua corsa
in cieli liberi,
incurante della vostra forza.
Moriamo in tante,
uccise dal marito, dal padre
o dal fratello,
Solo perché ribelli
perché vorremmo un mondo più bello.,
dove non ci siano
oppressi ed oppressori,
dove il cielo possa avere
per tutti gli stessi colori.
Ci sono terre un po' più fortunate
dove le donne sono più ascoltate.
Regnanti, poetesse, pittrici,
cancelliere...
In ogni campo possiamo prevalere.
Rimane poi l'amore per i figli....
Quello non cambia,
non ci sono appigli.
Al cuor non si comanda,
l'amore sempre uguale resterà...
Ma, uomini...
Vogliamo solo
la nostra libertà.




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Opera scritta il 10/03/2018 - 19:01
Da Teresa Peluso
Letta n.1095 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Poesia forte, gridata...
inascoltata spesso...
stiamo tornando indietro?
Molto bella
Ciao Teresa

Grazia Giuliani 12/03/2018 - 23:09

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Bellissima chiusura per una poesia dai versi profondi che colpisce il cuore dei lettori.Complimenti Teresa*****

Paolo Perrone 12/03/2018 - 18:48

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Bellissimo grido d'amore e di speranza per un rapporto migliore. Nei miei anni sessanta si rispettavano le donne per il ruolo senza conoscerle. Oggi che le conosciamo di più dobbiamo amarle e rispettarle di più.

GIOVANNI PIGNALOSA 12/03/2018 - 15:15

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povere donne, per loro la libertà è ancora lontana. il corano insegna a picchiarle e tenerle schiave...
brava Teresa 5*

enio2 orsuni 12/03/2018 - 12:40

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credo che per loro sarà difficile e forse la loro emancipazione noi non la vedremo

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 11/03/2018 - 22:17

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Deve esserci ancora un Ulisse,Alfonso, altrimenti non avrebbe senso la vita.Bentornato tra di noi.
Grazie Mirella, per il tuo commento positivo . Grazie Anton, per il tuo commento attinente e condiviso.

Teresa Peluso 11/03/2018 - 20:42

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TERESA...Io dico di si, che c'è ancora un Ulisse, basta che non metta la cera nelle orecchie e sappia ascoltare il canto sincero e non i richiami di sirene ammaliatrici e bugiarde. Bellissima questa poesia molto forte e vera. Ciao

mirella narducci 11/03/2018 - 19:59

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Premesso che certe usanze di alcune regioni del mondo stentano a morire, riflettiamo sulla nostra che avendo attraversato, forse, il periodo dell'emancipazione, dovrebbe essere più saggia e garantista.
Dieci anni di crisi hanno rotto relazioni e privato di molto o troppo tutti. Le ristrettezze economiche colpiscono le fasce più deboli, con meno cultura, cosi la forza fisica dell'uomo che sembrava consegnata al passato, per un terribile rigurgito di potenza è ritornata nel conscio.
La donna spesso è amata per quello che offre a livello fisico, ma è temuta a livello intellettuale.
L'ala militare della chiesa, i gesuiti, con le SANTE inquisizioni hanno sterminato le donne, avevano paura, a qualcuno non piacerà la verità, ma è così.
Abbiamo nell'inconscio questo amore/odio che va superato una volta per tutte. Ricordo anche una comunicazione, la televisione, falsamente informativa.
Teresa il tuo canto è stupendo, intenso accorato, ma c'è ancora un Ulisse per esserne ammaliato ???

ALFONSO BORDONARO 11/03/2018 - 10:52

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Mirabilmente espressi in versi concetti che purtroppo dovrebbero essere logici e naturali...ed invece continuiamo ad assistere quotidianamente alle angherie perpretate da vigliacchi nei confronti delle donne.

Anton Reiken 10/03/2018 - 23:28

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