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Turno di notte

La debole luce non offusca
il bel viso di mio figlio,
la sua bellezza riluce
in quella semioscurità.
Mentre lo accarezzo
il mio amore lo ammanta
e del suo respiro mi inebrio.
Mi alzo felice
dopo questo pieno d’amore,
chiudendo dolcemente la porta,
scivolo nella buia notte,
il turno mi aspetta.
L’alba arriva scoperchiando
il manto della notte,
torno a casa felice.
Aprendo la porta
mia moglie mi bacia,
con la solita frase:
ciao amore sono in ritardo,
prepari la colazione?
Sguscia frettolosamente
in bagno per il trucco.
Con qualche bacino e coccole
sveglio mio figlio.
Dopo un’ora rimango solo,
con fatica leggo i titoli del giornale.
Esausto con sforzo sovrumano,
spengo la luce,
cadendo in un sonno profondo.



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Opera scritta il 30/04/2018 - 18:24
Da giovanni benvenuto vavassori
Letta n.929 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


piccole cose quotidiane, si, piccole cose di un'intensità infinita

laisa azzurra 01/05/2018 - 18:01

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La cosa più bella è guardare il viso di un figlio è gioia allo stato puro...è ossigeno per il cuore e la tua poesia traccia una splendida sequenza di vita, Vita Vera...colma di fatica, amore e gioia, le uniche cose che ci compensano ...a proposito del turno di notte!!! Molto bella!

Margherita Pisano 30/04/2018 - 21:45

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Una storia familiare,
descritta efficacemente, nella sua quotidiana bellezza...
Complimenti

PAOLA SALZANO 30/04/2018 - 20:36

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Il sonno del riposo rifocillante!

Savino Spina 30/04/2018 - 20:20

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Molto bella questa sequenza di vita quotidiana dove si respira famiglia e fatica...
Bravo!

Grazia Giuliani 30/04/2018 - 20:05

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