Come corse di salmoni
Vorrei fare un viaggio, con te, senza quelle valigie così piene di tutto quello che potrebbe forse servirci. Per chiuderle dovrei stendermi sopra mentre tu serri la cerniera. Durante il viaggio potrebbero aprirsi e rovesciarsi sulla strada come un secchio di acqua oppure lasciar uscire dalla cerniera un sottile lembo di un indumento.
Prendo lo zaino, basta per me, basta per te.
Lo porto io sulle spalle e starò dritta con il mento alto per guardare la strada da seguire, leggerò i cartelli che a volte traditori si nascondono dietro le fronde degli alberi.
Canta tu che io ti vengo dietro, una canzone sguaiata, gridata “ non sono una signora...”, una filastrocca smielata e dispettosa mentre linguacce e smorfie si inseguono sui nostri abiti a fiori degli zii d'America.
Soffia il vento sui nostri capelli, biondi e bruni si muovono in una danza, le onde del mare sono cavalloni dai quali ci facciamo disarcionare, tieni la bocca chiusa sott'acqua, non possiamo ridere perché l'acqua salata brucia e allora tuffiamoci sotto e contiamo quanto lungo è il tempo senza respirare.
Va bene, lo zaino ora portalo tu. Facciamo un po' per uno, gli scalini sono alti, le buche sono buie all'interno, ed io ho dimenticato l'ombrello. Lasciamo che si bagnino i capelli, di raffreddori ne abbiamo presi tanti e spesso anche la tosse da curare con una crema da massaggiare tra il collo e il petto. E' un viaggio che corre come le luci sul selciato bagnato dalla pioggia, tremule stelle segnano i nostri passi, è ora di saltare da una casella all'altra per arrivare ai numeri più grandi.
Insiemi intersecati, spazi di vita in comune, altri liberi autonomi per volare e rotolare a terra.
Una sola matrice, tre cuori tre distinti battiti che nascono e confluiscono in uno stesso respiro, salmoni che risalgono la corrente in alcune stagioni della vita per tornare all'origine.
Sorelle...Lo zaino non è pesante, basta l'acqua, basta il cibo, a volte il sole, altre la pioggia.
Scende il silenzio su un gioco che non possiamo più fare, a nascondino dietro i tronchi umidi di muschio, accovacciate dietro il granturco, sedute sul muro a sfogliar bocci di papaveri...
Un anno fa il silenzio è calato sui suoi capelli chiari, sui suoi occhi verdi di gatta si è seduto un angelo, ed il conto non torna più, “ uno due ...ma eravamo tre...”
Facciamo questo viaggio io e te, sorella mia, a piedi nudi sulla sabbia passata nella clessidra, togliamo le lenzuola bianche dai mobili, spalancando le finestre lasceremo che il sole dipinga di luce il ricordo di lei.
Togliamo il dolore dalle labbra che incollate non sanno più dire il suo nome...
diciamolo insieme mentre io e te, abbiamo una corsa di salmoni, sarà arrivare alla partenza che ci darà la forza di contar di nuovo … fino a “tre”.
Prendo lo zaino, basta per me, basta per te.
Lo porto io sulle spalle e starò dritta con il mento alto per guardare la strada da seguire, leggerò i cartelli che a volte traditori si nascondono dietro le fronde degli alberi.
Canta tu che io ti vengo dietro, una canzone sguaiata, gridata “ non sono una signora...”, una filastrocca smielata e dispettosa mentre linguacce e smorfie si inseguono sui nostri abiti a fiori degli zii d'America.
Soffia il vento sui nostri capelli, biondi e bruni si muovono in una danza, le onde del mare sono cavalloni dai quali ci facciamo disarcionare, tieni la bocca chiusa sott'acqua, non possiamo ridere perché l'acqua salata brucia e allora tuffiamoci sotto e contiamo quanto lungo è il tempo senza respirare.
Va bene, lo zaino ora portalo tu. Facciamo un po' per uno, gli scalini sono alti, le buche sono buie all'interno, ed io ho dimenticato l'ombrello. Lasciamo che si bagnino i capelli, di raffreddori ne abbiamo presi tanti e spesso anche la tosse da curare con una crema da massaggiare tra il collo e il petto. E' un viaggio che corre come le luci sul selciato bagnato dalla pioggia, tremule stelle segnano i nostri passi, è ora di saltare da una casella all'altra per arrivare ai numeri più grandi.
Insiemi intersecati, spazi di vita in comune, altri liberi autonomi per volare e rotolare a terra.
Una sola matrice, tre cuori tre distinti battiti che nascono e confluiscono in uno stesso respiro, salmoni che risalgono la corrente in alcune stagioni della vita per tornare all'origine.
Sorelle...Lo zaino non è pesante, basta l'acqua, basta il cibo, a volte il sole, altre la pioggia.
Scende il silenzio su un gioco che non possiamo più fare, a nascondino dietro i tronchi umidi di muschio, accovacciate dietro il granturco, sedute sul muro a sfogliar bocci di papaveri...
Un anno fa il silenzio è calato sui suoi capelli chiari, sui suoi occhi verdi di gatta si è seduto un angelo, ed il conto non torna più, “ uno due ...ma eravamo tre...”
Facciamo questo viaggio io e te, sorella mia, a piedi nudi sulla sabbia passata nella clessidra, togliamo le lenzuola bianche dai mobili, spalancando le finestre lasceremo che il sole dipinga di luce il ricordo di lei.
Togliamo il dolore dalle labbra che incollate non sanno più dire il suo nome...
diciamolo insieme mentre io e te, abbiamo una corsa di salmoni, sarà arrivare alla partenza che ci darà la forza di contar di nuovo … fino a “tre”.
30 maggio
Opera scritta il 29/05/2018 - 21:38
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Commenti
L'ho scritto dopo un anno e ho avuto bisogno di un altro anno per pubblicarlo.
Grazie dell'attenzione, della sensibilità, grazie di tutto...
Grazie dell'attenzione, della sensibilità, grazie di tutto...
Grazia Giuliani 05/06/2018 - 21:30
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molto bello ed emozionante, brava ciao.
giovanni benvenuto vavassori 31/05/2018 - 16:56
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Troppo commovente questo viaggio nei ricordi, empatico, scritto con fluidità narrativa e densità d'immagini. L'ho trovato molto bello e mi è piaciuto, anche perché ha saputo emozionarmi come certe poesie.
Franca M. 31/05/2018 - 14:55
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È un racconto molto bello, in cui trascini il lettore in ritagli di vita e di emozioni.
E l'emozione in questo scritto di certo non manca, un viaggio in due a ritroso quando era bello contare fino a tre...
Davvero commovente Grazia...da 5 * e più!
E l'emozione in questo scritto di certo non manca, un viaggio in due a ritroso quando era bello contare fino a tre...
Davvero commovente Grazia...da 5 * e più!
PAOLA SALZANO 31/05/2018 - 09:48
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Davvero emozionante e toccante,
un abbraccio carissima
un abbraccio carissima
Mary L 30/05/2018 - 18:50
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Davvero emozionante...ti auguro di farlo questo viaggio in due nel ricordo e per la gioia di chi non c’è più...
Mimmi Due 30/05/2018 - 14:11
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Toccante. Davvero! Complimenti sinceri
Roberto L 30/05/2018 - 13:51
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Grazia
un viaggio a ritroso per andare avanti
un viaggio nei ricordi, per pensare al futuro
risalire la corrente, dal mare al fiume
per ripercorrere i momenti "di Lei" e lasciarli andare....
...per non dimenticare
lo trovo estremamente intelligente, capace, bellissimo, emozionante
insomma, per quanto possibile, hai superato te stessa
complimenti sinceri cara, dolce Grazia
un viaggio a ritroso per andare avanti
un viaggio nei ricordi, per pensare al futuro
risalire la corrente, dal mare al fiume
per ripercorrere i momenti "di Lei" e lasciarli andare....
...per non dimenticare
lo trovo estremamente intelligente, capace, bellissimo, emozionante
insomma, per quanto possibile, hai superato te stessa
complimenti sinceri cara, dolce Grazia
laisa azzurra 30/05/2018 - 09:49
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