Sono s'un ponte.
L'orizzonte piange.
Un ammasso di stelle in orbita
stanche dei propri spazi.
L'orizzonte piange.
Un ammasso di stelle in orbita
stanche dei propri spazi.
E tutti quegli sguardi stanchi
di gente dentro ricordi infranti
aspettano solo che io mi levi
dalla loro vista, come
si leva il sole a mezzogiorno.
Alcuni reggono
alla vista della propria luce
e si inebriano in una memoria estiva.
Agiscono come fossi la loro
più grande perdita, o il più grande dono;
forse conoscono il prezzo
di guardarsi dentro
e mi cercano in sogno
per ricordarmi che è meglio
non scavare troppo a lungo.
Dimenticano che ho tra le mani
lo scettro del loro abbandono
e sul cuore
il peso del loro dolore.
A.c.
Opera scritta il 12/06/2018 - 13:51
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Commenti
Il tuo modo di far poesia è coinvolgente, trasmetti il dolore che ti attraversa, si percepisce la disperazione, anche se non la urli. Complimenti
Roberto L 12/06/2018 - 18:47
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