A MADONNA D' E' RROSE
Genuflessa davanti a madunnella in coppa al rione Sanità una giovane si batteva il petto. Lei d’animo buono si sentiva una madonna…Aveva portato la croce dell’infamia in grembo. Per mala fortuna il diavolo incontrò e cresciuto ne aveva i figli in un vicolo a bascio dove l’ombra c’è di notte e di giorno. Con occhi asciutti vuoti di lacrime, aveva digiunato per dare il pane ai piccirilli suoi. Con le ginocchia dolenti disfatta da giorni era li che aspettava… o miracolo, da quella madunnella co é catenelle d’oro al collo.Dall’alto del suo altare nel tabernacolo profumato di rose a Madonna le sorrideva…e guardanno bene le somigliava tanto. ….
Mirella Narducci
P.S Perdonate non ha la pretesa di essere dialetto napoletano…un vero peccato avrebbe avuto un effetto più bello! E’ un omaggio a tutte le madonnine dei tabernacoli che sono agli angoli delle strade del mondo.
Opera scritta il 04/10/2018 - 10:46
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Commenti
che bella! è celestiale
daniela cesta 06/10/2018 - 21:52
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Bel racconto dove l'andicap è nella sua brevità.
Antonio Girardi 04/10/2018 - 20:20
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Ma che meraviglia, Mirella
sono senza parole
sono senza parole
laisa azzurra 04/10/2018 - 20:08
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