In una di quelle mattine d'autunno
grigie come l'acciaio,
ci ritrovammo,
io e il navigatore,
a perdere la via.
Nessun luogo da raggiungere,
nessuna casa da ritrovare,
o marcatempo in cui inserire il badge.
Io sbadato,
lui transfuga da una tecnologia
in cui più non si riconosceva.
Ascoltando radio Subasio
insieme vagammo,
fuggiaschi senza un'idea di fuga,
per una città simile
ad una tela di De Chirico,
silenziosa,geometrica,
trascendente.
grigie come l'acciaio,
ci ritrovammo,
io e il navigatore,
a perdere la via.
Nessun luogo da raggiungere,
nessuna casa da ritrovare,
o marcatempo in cui inserire il badge.
Io sbadato,
lui transfuga da una tecnologia
in cui più non si riconosceva.
Ascoltando radio Subasio
insieme vagammo,
fuggiaschi senza un'idea di fuga,
per una città simile
ad una tela di De Chirico,
silenziosa,geometrica,
trascendente.
Opera scritta il 22/10/2018 - 09:34
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Commenti
grazie amici, perdersi ogni tanto fa bene, anche alla tecnologia!
ALFREDO PISANO 23/10/2018 - 09:41
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Molto bella
Barbara Lai 22/10/2018 - 22:30
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Bellissima divagazione dei pensieri che ci accompagnano quotidianamente.
santa scardino 22/10/2018 - 18:26
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