che d'uomo sempr'odia la vita,
trattato da porco e maiale
per poca ragione che è ambita.
Nell'Eden l'umano é animale,
balocco d'un Dio ambizioso
che forgia nel bene e nel male
un essere solo curioso.
Perché mise Ei tentazione
nel posto d'eterne delizie,
se non per trovare reazione,
da cui nascon tutte malizie?
Nei pianti tremendi di Eva,
ch'affogano il battito mio,
l'odio 'l cuor mio divideva
e mente vagava in oblio.
A entrambi il mio amore credeva
e mai vi fu mio schieramento,
per questo l'esilio Ei muoveva
su razza che ha basso il suo mento.
Schiantati poi fummo nel fango,
con l'ali bruciate di nero.
Del suono stordito rimango,
nel mentre che solo dispero.
Il tuono d'allora spaventa
perché le memorie risveglia
di furia brutale e violenta,
l'Eterno che sempre sorveglia.
Ma quando la rabbia scontenta,
a caso non cade la pioggia
e sembra che Dio su si penta:
in Terra sue lacrime sfoggia.
Un muro ci tien or divisi,
che occhio giammai può vedere.
Son finti i miei tristi sorrisi,
infelici per tutte le ere.
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