c'è chi grida attorno: "guarda!",
fuochi accesi sulla spiaggia
stanno a illuminar la strada.
A quest'ora, sai, non c'è
chi fracassa o prende il thè;
c'è chi dorme, chi lavora,
chi, talvolta, va in malora.
Sei scollata; denudata
dei tuoi panni e del tuo umore,
vendi quasi a caro prezzo
un'umana cortesia.
Stare qui nascosta al buio
è solo sopravvivenza
e questa tua necessità
la legge non permetterà.
Far l'amore è forse un male?
Un peccato scandaloso?
E nasconderlo nel buio
quanto male ti farà?
Forse è stato un po' per gioco,
un po' per scherzo, alquanto fioco,
disdegnare quella legge
che nessuno più non regge.
Verso il Tropico del Cancro
poni il corpo, mai più stanco,
come Venere al tramonto
l'amor tuo divien giocondo.
E nel mentre fai impazzire
chi ti cerca all'imbrunire,
all'orizzonte guardi il mare
e ti mancan le parole.
Verso l'Africa lo sguardo
parte senza alcun rimpianto,
e quel po' di nostalgia
il mare l'ha portato via.
Arriva l'alba sul tuo seno,
ed ancora, sulla rena,
Francia od Africa, che importa?
Tanto è sempre lì la porta.
E incomincia un nuovo giorno,
senza più nessuno intorno,
solo odore di sterpaglia
e rumori di gentaglia.
C'è chi crede per davvero
nell'ineluttabil dono
dell'eterno, dolce amore
che comporta orgoglio e onore.
C'è chi invece, sai che fa?
Spensierato se ne va,
e poi nelle buie ore
dice: "vo' a fare l'amore!".
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