Coriandoli di laconiche foglie,
di muti pensieri dispersi, alla deriva
nell’inchiostro del mar, al largo, fluttuan le gioie...
di provviste già scadute si riempie la stiva,
l’orecchio teso a coglier l’eco di fanfare
ad incitar, gagliarde, cieche e rovinose guerre.
di muti pensieri dispersi, alla deriva
nell’inchiostro del mar, al largo, fluttuan le gioie...
di provviste già scadute si riempie la stiva,
l’orecchio teso a coglier l’eco di fanfare
ad incitar, gagliarde, cieche e rovinose guerre.
All’ombra di cipressi, glabro, attende il nemico,
l’allodola a sé lo invita con il suo canto aprico...
avanza di contro alla luce, si toglie il cappello,
accenna un sorriso, mi chiama per nome: Fratello!
Opera scritta il 14/11/2018 - 21:53
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Commenti
Molto bella sia nel senso che nei versi.
santa scardino 15/11/2018 - 21:42
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Bellissima
Francesco Cau 15/11/2018 - 11:18
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