sarā quest'aria stasera in cui non sono a casa mia,
sarā la fine di un viaggio, chissā perchč ma un po' m'inquieta,
sarā che forse stasera anch'io mi sento un po' poeta.
E.. scrivo versi,
al di lā di ciō che ho dentro e come sto,
e vago indenne
nella mia vita? Non so...
Sarā che in queste luci io ritrovo un po' di noi,
sarā l'aria azzurrina che mi coccolerā un po',
sarā questa primavera giunta al capolinea ormai,
sarā che senza parole penso sempre ai fatti miei.
E... scrivo versi,
al di lā del bene e il male e di tutto ciō,
potrei sbagliare
ma ritorno ancora insieme ai passi miei...
Sarā l'aria di maggio che mi porta indietro, forse un po' pių in lā,
sarā un'inizio d'estate, sarā l'incontro ambito, atteso, oppur chissā?
Sarā una bella sorpresa, sarā che accoglierti star bene poi mi fa,
sarā una brezza leggera, sarā che prima o poi mi abitui, chi lo sa?
Sarā gente normale su un viale di periferia,
sarā un vecchio amico: breve sorriso, passa via,
sarā la lontananza e sarā un po' d'ipocondria,
sarā che in questo istante forse vorrei averti mia.
E... scrivo versi,
al di lā del vuoto o il cosmo, non lo so,
tra pareti bianche,
tra pineti e querce nella lunga via.
Sarā questa panchina, sarā che mi rallegra un po',
sarā che passa qualcuno, sarā che non saluterō,
sarā la penna veloce, sarā il tempo, la follia,
sarā che "Notte d'Europa" č entrata in testa e non va via...
"E passerā la notte su questi cieli d'Europa,
da nord a sud, avvolta in qualche tropea..."
Sarā l'aria di maggio, sarā un bacio in cima al mondo,
sarā un vico sperduto, sarā qualcosa di profondo,
sarā un ballo lento, sarā ballato in due soltanto,
sarā la luna stasera, sarā che č bella, che lo č sempre stata...
Sarā qualcosa che va via da me,
ma sarā qualcuno che non andrā mai via da me...
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