NOI CHE!
NOI CHE!
Noi che a scuola andavamo con la cartella
Noi che se scrivevi a mancina erano bacchettate
Noi che si scriveva con la penna e il pennino
ed a ogni bacchettata cadeva calamaio e penna
Noi che avevamo la carta assorbente per asciugare lo scritto
Noi che se facevi una macchia sul quaderno ti punivano
Noi che quando arrivavi a casa ne buscavi pure
Noi che in terza elementare studiavi storia
Noi che la poesia si doveva sapere a memoria
Noi che a fine trimestre ti mettevano i voti 4/5/6/8
Noi che mettevamo il grembiule nero e bavero bianco
con fiocco azzurro
Noi che a scuola andavamo a piedi in gruppo
Noi che scrivevamo dettati, e temi lunghi
Noi che non conoscevamo come adesso le schede
Noi che la scuola era seria sia con maestri e professori
Noi che se facevamo qualcosa di sbagliato chiamavano
i genitori e erano botte o studi o vai a lavoro
Noi che studiavamo le guerre puniche, i carbonari, l’iliade
Noi che in classe non volava una mosca o punizione
Noi che le tabelline le sapevamo a memoria
Noi che la calcolatrice o il telefonino non si conosceva
Noi che ogni mattina dicevamo la preghiera
Noi che le ragazze le corteggiavamo ed era dura
Noi che per far festa la domenica andavamo a cercar funghi
Noi che con cinquecento lire pagavamo un film
e un sacchetto di patatine
Noi che la cinquecento ci faceva rimorchiare le ragazze
Noi che prima di farci l’amore dovevano passar mesi
Noi che non capiremo mai le nuove generazioni.
Noi che a scuola andavamo con la cartella
Noi che se scrivevi a mancina erano bacchettate
Noi che si scriveva con la penna e il pennino
ed a ogni bacchettata cadeva calamaio e penna
Noi che avevamo la carta assorbente per asciugare lo scritto
Noi che se facevi una macchia sul quaderno ti punivano
Noi che quando arrivavi a casa ne buscavi pure
Noi che in terza elementare studiavi storia
Noi che la poesia si doveva sapere a memoria
Noi che a fine trimestre ti mettevano i voti 4/5/6/8
Noi che mettevamo il grembiule nero e bavero bianco
con fiocco azzurro
Noi che a scuola andavamo a piedi in gruppo
Noi che scrivevamo dettati, e temi lunghi
Noi che non conoscevamo come adesso le schede
Noi che la scuola era seria sia con maestri e professori
Noi che se facevamo qualcosa di sbagliato chiamavano
i genitori e erano botte o studi o vai a lavoro
Noi che studiavamo le guerre puniche, i carbonari, l’iliade
Noi che in classe non volava una mosca o punizione
Noi che le tabelline le sapevamo a memoria
Noi che la calcolatrice o il telefonino non si conosceva
Noi che ogni mattina dicevamo la preghiera
Noi che le ragazze le corteggiavamo ed era dura
Noi che per far festa la domenica andavamo a cercar funghi
Noi che con cinquecento lire pagavamo un film
e un sacchetto di patatine
Noi che la cinquecento ci faceva rimorchiare le ragazze
Noi che prima di farci l’amore dovevano passar mesi
Noi che non capiremo mai le nuove generazioni.
Opera scritta il 05/01/2019 - 18:35
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Commenti
Noi che.... Ed è nostalgia.
Teresa Peluso 06/01/2019 - 20:56
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Un bellissimo tuffo nei miei favolosi anni sessanta. Bellissima trama di pensieri e parole di "come eravamo". Dolcissima l'immagine.
GIOVANNI PIGNALOSA 06/01/2019 - 12:30
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Noi che... anafora ricorrente abbraccia tanti ricordi. Una bella giornata!
mare blu 06/01/2019 - 10:16
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Noi Pastorelli d'Abruzzo che avevamo tanta paura ... del lupo (del Gran Sasso, non di quello dell'Amiata!) mentre andavamo a scuola, percorrendo 6 km a piedi con il sole, con la pioggia, con la neve e con il gelo! Erano però bei tempi, avevamo poco, ma non ci mancava niente!
Bellissima la tua poesia, che ha riportato molti di noi indietro nel tempo della spensierata giovinezza!!!
Bellissima la tua poesia, che ha riportato molti di noi indietro nel tempo della spensierata giovinezza!!!
Sabatino Santucci 06/01/2019 - 00:14
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noi che viviamo a cavallo di due secoli grazie a voi
gcr poeta lupo dell'amiata 05/01/2019 - 22:14
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Dicevano
laisa azzurra 05/01/2019 - 19:30
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...e diceva i così anche i miei genitori ed anche le mie nonne...
E, chissà, lo diranno anche figli e poi nipoti
Di certo, fra i giovani di oggi, c'è molta più solitudine.
Bravo come sempre, Poeta
E, chissà, lo diranno anche figli e poi nipoti
Di certo, fra i giovani di oggi, c'è molta più solitudine.
Bravo come sempre, Poeta
laisa azzurra 05/01/2019 - 19:29
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Ma che bella Giancarlo!!!!!!!!!!!!!!
Grazia Giuliani 05/01/2019 - 19:24
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noi che... leggiamo questa tua poesia e ci prende la malinconia dei tempi che erano migliori ma non lo sapevamo....
Molto bella...fa venire il magone
Molto bella...fa venire il magone
Adriano Martini 05/01/2019 - 19:07
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