Solchi profondi sulla fronte di mio padre
io mi ricordo,
e una fiducia immensa.
Dalla mia prospettiva era
potente,
infallibile,
nella cornice della volontà.
A lui tutto conduceva,
e attendevo tremante il suo giudizio,
come Caino dopo il fratricidio.
io mi ricordo,
e una fiducia immensa.
Dalla mia prospettiva era
potente,
infallibile,
nella cornice della volontà.
A lui tutto conduceva,
e attendevo tremante il suo giudizio,
come Caino dopo il fratricidio.
Solchi profondi sulla fronte di mio padre,
io mi ricordo,
quando i primi dissidi
e cattiverie piegate all’ironia
destavano furori segreti
e repressi.
Solchi profondi sulla fronte di mio padre,
neanche spianati dalla malattia,
quando lo accompagnai all’ultima meta.
Solchi profondi i miei figli vedono,
che vorrebbero chiedere perdono
della miopia,
grezza,
che scorta la mia vita.
Solchi profondi sulla fronte di mio padre,
io mi ricordo,
quando, fermo alla sua tomba,
non trovo parole da dire,
se non banali,
e preghiere coatte,
recitate in fretta.
Opera scritta il 21/01/2019 - 10:57
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Commenti
Mio padre è stato mite e pio.
Ma non mi ha abbracciato. Mai.
Ernesto D'Onise 26/01/2019 - 23:08
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