Inciampo e cado, puntualmente,
Non vedo nulla, mi ritorni in mente.
Non sento nulla, ma ho una culla
Fatta di bugie che recitavi tu
E uno dopo l'altro tutti quanti,
Da far paura a tutti i santi
Sul calendario.
Qualche volta ho preso uno schiaffo,
Adesso prendo il diario
Per recitare il mio calvario
Di mostri senza faccia,
Ma non mi basta la mia carta straccia.
Non mi basta chiudermi in me stessa,
Non mi basta fare la poetessa.
E allora scrivo per ubriacarmi di dolore,
E poi sospiro in attesa dell'amore
Che non mi ha dato mai una carezza,
Mi ha addolcita nell'ebbrezza
Per esser facile da dominare,
Ma una bestia non si può calmare.
Ci vuole un po' di rima per dire che son schiva, ma dolce nell'anima.
È solo che mi manca, mi manca la stamina.
Ti dico addio e altre braccia prendi,
Ti dico vai e altre strade prendi.
Adesso mi volto per sempre sapendo che non correrai...io vado a letto piangendo,
Tu non mi cullerai.
Ti dico torna, mi metti le manette,
Ti chiedo amore e tu mi dai monete.
Ti senti solo e cerchi compagnia,
Ti dico no, e vai da chicchessià.
Non ho capito nulla dell'amore,
Ma sento nel mio cuore che il tuo è appassito.
Se ti conviene, dici che mi ami,
Sennò, mi lasci da sola con i miei malanni.
Ti guardo fermo, come uno scoglio brutto
E io sono in lutto
Per la facilità con cui ho dato tutto
Per ottenere un uomo muto,
Che cambia le immagini a suo piacimento
E mi sbarazza al vento
Perché non mi adeguo
Alla sua scatola felice
In cui io sento FREDDO.
Non vedo nulla, mi ritorni in mente.
Non sento nulla, ma ho una culla
Fatta di bugie che recitavi tu
E uno dopo l'altro tutti quanti,
Da far paura a tutti i santi
Sul calendario.
Qualche volta ho preso uno schiaffo,
Adesso prendo il diario
Per recitare il mio calvario
Di mostri senza faccia,
Ma non mi basta la mia carta straccia.
Non mi basta chiudermi in me stessa,
Non mi basta fare la poetessa.
E allora scrivo per ubriacarmi di dolore,
E poi sospiro in attesa dell'amore
Che non mi ha dato mai una carezza,
Mi ha addolcita nell'ebbrezza
Per esser facile da dominare,
Ma una bestia non si può calmare.
Ci vuole un po' di rima per dire che son schiva, ma dolce nell'anima.
È solo che mi manca, mi manca la stamina.
Ti dico addio e altre braccia prendi,
Ti dico vai e altre strade prendi.
Adesso mi volto per sempre sapendo che non correrai...io vado a letto piangendo,
Tu non mi cullerai.
Ti dico torna, mi metti le manette,
Ti chiedo amore e tu mi dai monete.
Ti senti solo e cerchi compagnia,
Ti dico no, e vai da chicchessià.
Non ho capito nulla dell'amore,
Ma sento nel mio cuore che il tuo è appassito.
Se ti conviene, dici che mi ami,
Sennò, mi lasci da sola con i miei malanni.
Ti guardo fermo, come uno scoglio brutto
E io sono in lutto
Per la facilità con cui ho dato tutto
Per ottenere un uomo muto,
Che cambia le immagini a suo piacimento
E mi sbarazza al vento
Perché non mi adeguo
Alla sua scatola felice
In cui io sento FREDDO.
Opera scritta il 18/02/2019 - 01:47
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Commenti
Ernesto D'Onise 26/02/2019 - 17:24
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Certo che hai freddo. Devi volerti bene te stessa e cercare un altro amore. Un abbraccio
Maria Isabel Mendez 18/02/2019 - 14:02
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La cosa migliore è mandarlo al diavolo! Nella tua poesia c'è tanta rabbia, ma anche rassegnazione... Invece ci vuole coraggio e voltare pagina.
Teresa Peluso 18/02/2019 - 09:10
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Hai reso l'idea in modo ineccepibile, cara Lorena! La tua poesia è scritta con sincera rabbia e precisione!
Complimenti! Una carezza!
Complimenti! Una carezza!
John Sirrom 18/02/2019 - 08:13
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