io che cercavo....
Sapessi dov’è, lo lascerei lì, senza sfiorarlo…
Ma non so, non ricordo, e questa cosa mi fa perdere la ragione.
Nel delirio, ho cercato nei cassetti, nell’armadio, nella madia di mia nonna, in soffitta, sono stata anche al mare ed ho smosso la sabbia, ma ho alzato solo polvere. Ho pensato fosse sotto il letto ed ho strisciato sul pavimento, sotto la rete per raggiungere il centro perfetto...lì, con le dita tra le doghe, ho pigiato il materasso, niente di niente…..
Sono andata nel soggiorno e sulla libreria, tra Ammaniti e Carofiglio, c’è la Bibbia, l’ho sfogliata ed ho notato soltanto le sottolineature, ho guardato negli album delle fotografie, tra i piatti riposti in cantina, mai usati, nelle scarpiere, ho penetrato con le dita la terra dei vasi sui terrazzi, ho scrostato l’intonaco, aperto i barattoli di marmellata, ma no, nulla…
Poi, sono entrata in Chiesa e tra gli sguardi confusi della gente, ho ispezionato le panche fino a ritrovarmi ai piedi del Crocifisso, l'ho guardato, mi ha guardata....che fosse la fede? mi son chiesta ed ho oltrepassato l’altare fino a chinarmi per guardare sotto il tappeto, ma ancora niente….no, neppure la fede...
Ed allora sono tornata al mare ed ho capito che non avrei dovuto guardare sotto la sabbia, ma verso l’orizzonte
È lì che l’ho visto, mi dava le spalle e innanzi a lui, la sua tela, persa tra la foschia leggera di un mare timido al tramonto.
Ma non era lui che cercavo, no, non era lui……
“...Silenzio. Di tanto in tanto intinge il pennello in una tazza di rame e abbozza sulla tela pochi tratti leggeri. Le setole del pennello lasciano dietro di sé l’ombra di una pallidissima oscurità che il vento immediatamente asciuga riportando a galla il bianco di prima. Acqua. Nella tazza di rame c’è solo acqua. E sulla tela, niente. Niente che si possa vedere. (cit. A. Baricco)”
Ed allora ho immaginato....
Ed ho dipinto io quella tela, con il mio pennello di setole d’acqua…
So, so bene, cosa vorrebbe dipingere, so anche che non è facile quando il cuore sanguina di sale e di sole e la notte non dà sollievo ad un sonno titubante, stanco. So, conosco quel dolore sottile, lo percepisco guardando le sue spalle curve, il capo ciondolante, una ninnananna del pianto di un neonato, senza più lacrime che possano alleviare il fiume del silenzio.
....Il suo dolore…. forse era questo che cercavo.....
Ed allora guardo il mare, e lo imprimo nei miei occhi e in quella tela che trasuda
L’acqua della tazza, di quella ciotola, cola dalla tela percorrendo dei sentieri solitari e gocciola sulla sabbia. Non posso vedere da qui, ma immagino che si stia bagnando i piedi e che le lacrime ora scendano copiose dai suoi occhi.
Lei non può tornare
non può tornare quel che ho cercato e che avrei voluto restituirgli perché suo, suo soltanto….
È perduto, diluito in quei giorni andati…è il suo amore
Ma il mare sfuma lo strato di dolore che gli ha strappato gli occhi, si dissolve l’ombra della morte e nel riverbero io lo vedo e vedo l’uomo nella sua fragilità e sento, e comprendo cos'è la follia.
E’ una tela senza tracce, una tela che respira il vento e che rilascia il suo profumo, come fosse di ritorno dal mare, si, come quando al tramonto incedeva sulla sabbia bionda, coi suoi passi di gazzella e lasciava che i granelli tra i capelli, ormai asciutti, le carezzassero le spalle, indifferente al mondo che non l'avrebbe mai compresa, che non avrebbe mai capito i suoi occhi tristi, troppo lucenti per non essere desiderati, troppo profondi perché se ne raggiungesse il fondo....
Non è il suo dolore in quella tela, ma il respiro di lei……
Ed io
io che cercavo solo il mare....
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Buonanotte
Ma quanto aiuta il mare in questi pensieri!
Ciao!
Me lo conservo questo concetto.
Si, vorrei rassicurare Maria Isabel, tt nasce da quel brano estrapolato dal libro "oceano mare"...
Si perdono situazioni, sorrisi, carezze, parole, emozioni, anche dolori ...Si perdono nei ns anni fatti di tutto. Nn possiamo contenerli e viviamo spesso il presente, come se ci mancasse qualcosa. Nn possiamo restituire un amore infinito a chi lo ha perduto per sempre, né togliergli il suo dolore, ma possiamo cercare di apprezzare ogni attimo della vita, oggi...Nn ieri
La vita è una ricerca, un viaggio dentro e fuori di noi e durante questa esplorazione gioia e dolore segnano il nostro cammino. Solo l'amore però gli dà significato
Scritto con stile ermetico, ma il finale l'ho trovato particolarmente emozionante, svelando forse un mistero.
Bravissima cara amica e un augurio per questa giornata
Racconto scritto con classe e merito!
Molto bene, bravissima Laisa!
stanotte non potrà non dormire con sé stesso