Quanto è disperatamente lontano il soffio eterno che cerca altezza nel cielo,
Quanto è vicino il nulla che percepisco e non vedo.
Quanto è vicino il nulla che percepisco e non vedo.
La tristezza lava le mie mani accarezzandomi da sola,
Ed il silenzio, indelebile, incanta impietosamente la parola.
Il filo di raso recupera, nel mio corpo morto, uno spazio vivo rimasto,
Ed il sangue rosso diventa bluastro,
Priva di vitalità ed energia essenziale per la sopravvivenza,
Non c'è la cura alla sublime sofferenza.
Abbandono l'anima che, appena, ha imparato gattonare,
Avendo idee molto chiare,
Io sono il buio e non esiste la scia di bello che illumina il mio cielo,
La liberazione avverrà nel giorno della stesura del grande telo.
Grazie ai cristalli di pace,
L'agonia negli due occhi neri finalmente tace.
Opera scritta il 29/07/2019 - 12:04
Letta n.1008 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Bella, veramente molto bella. Sinceri complimenti
Brunello Pompeo 29/07/2019 - 13:27
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.