Interurbana in lingua Sami
A Kittilä, nell’estremo nord della Lapponia finlandese al confine con la Svezia, nacque
tale Valkoinen Kuolema un mattino qualsiasi nella lunga stagione del buio, l'inverno in cui
la notte artica è la padrona esclusiva. Figlio di un modesto allevatore di renne, crebbe
come ogni altro ragazzo di quel paese dove la neve ubiqua ogni tanto è accompagnata
dai fantastici colori dell'aurora boreale.
Qui le temperature oscillano tra i 40 e i 49°C sotto lo zero, ma le condizioni avverse
non impedirono alla Guerra d’Inverno di raggiungere queste terre ostili.
“Pastore, si metta comodo… in questo salotto improbabile con il leppo della pipa, il suo
figliuolo dalla voce arrochita e un tal senso di colpa che non se ne va nemmeno schiudendo
le imposte. Ancor prima che io cominci la disamina della vita di un uomo, sento che aleggiano
sui presenti, tra il comun brusio, le giustificazioni che sovrastano lo scoppiettio del focolare”.
Come tutte le fole anche questa
nasce davanti al camino,
al crepitio delle caldarroste
sul fuoco e un bicchiere di vino.
Quel ragazzo entrò in servizio nell’esercito finlandese contro il nemico sovietico come cecchino,
e ben presto si meritò il soprannome Kaamos, oscurità assoluta, e i gradi di tenente per le oltre
800 uccisioni che gli furono accreditate. Numeri fededegni in quanto era sua abitudine tenere
un diario con la conta giornaliera dei morti.
Quando in quella insopportabile ultima telefonata gli restituii le sue parole…
quello che leggerete è l’ammissione
di un uomo qualunque: i fatti
che seguono in successione
hanno 800 e uno motivi non fratti,
niente risvolti politici o movente personale.
Nessuna radice sociale, né antefatti.
Cagione alcuna, o causale.
Solo il dettaglio di ogni giorno, di ogni fatto.
Ordini, luoghi e obiettivi in modo razionale
verranno forniti a chi di dovere, su di un piatto,
al fine di collegare le uccisioni, archiviare le
morti e raccontar la storia in modo non artefatto
…pareva non capisse. Gli dissi che quando gli chiedevano come potesse convivere con tutti
quei morti, rispondeva semplicemente di aver fatto al meglio ciò che gli veniva chiesto.
E dopo avergli ricordato quanto tenessi a lui, gli lessi anche
Osservo gli uomini
e le cose da un cerchio.
Sono paziente acquattato
nella neve, mai soverchio.
Tutto ha fine
a sagome ancora distanti.
Nel mio lavoro occorre
avere mani come guanti.
Anche quel giorno di aurora di un inadatto rosso vivo il cecchino compattò la neve di fronte
alla canna del fucile per non farla sollevare nello sparo. Mise come era solito fare della neve
in bocca per evitare di produrre condensa con il respiro, e fece fuoco nonostante un riflesso
corrusco sulla lente dell’obiettivo…
…cadde un cappellano con la bocca nella neve, e mentre esalava l’ultimo respiro, Kaamos
scelse il fuoco del camino della sua Kittila.
Non seppi mai cosa successe durante il viaggio di ritorno, ma so per certo che Valkoinen non vide
più l’aurora boreale. Mi dissero che ci fu un incidente ferroviario, che lui passò mesi in ospedale.
E quando si risvegliò non ricordava nulla di sé, della Lapponia…nulla di me e della nostra amicizia.
Quello che certamente so è che non aprì mai l’astuccio con la medaglia all’Ordine
della Croce della Libertà fino a quel giorno, quando riattaccò il telefono in un ansimo senza
rispondere al mio: Ti sono vicino…
“Per lui non ci fummo né lei né tantomeno io, mio tentennante pastore, entrambi impegnati
a deluderlo e trattarlo da perfetto estraneo”.
Si lasciò morire in quel mattino qualsiasi, dentro a una vestaglia sul poggiolo, nel lungo
inverno artico.
tale Valkoinen Kuolema un mattino qualsiasi nella lunga stagione del buio, l'inverno in cui
la notte artica è la padrona esclusiva. Figlio di un modesto allevatore di renne, crebbe
come ogni altro ragazzo di quel paese dove la neve ubiqua ogni tanto è accompagnata
dai fantastici colori dell'aurora boreale.
Qui le temperature oscillano tra i 40 e i 49°C sotto lo zero, ma le condizioni avverse
non impedirono alla Guerra d’Inverno di raggiungere queste terre ostili.
“Pastore, si metta comodo… in questo salotto improbabile con il leppo della pipa, il suo
figliuolo dalla voce arrochita e un tal senso di colpa che non se ne va nemmeno schiudendo
le imposte. Ancor prima che io cominci la disamina della vita di un uomo, sento che aleggiano
sui presenti, tra il comun brusio, le giustificazioni che sovrastano lo scoppiettio del focolare”.
Come tutte le fole anche questa
nasce davanti al camino,
al crepitio delle caldarroste
sul fuoco e un bicchiere di vino.
Quel ragazzo entrò in servizio nell’esercito finlandese contro il nemico sovietico come cecchino,
e ben presto si meritò il soprannome Kaamos, oscurità assoluta, e i gradi di tenente per le oltre
800 uccisioni che gli furono accreditate. Numeri fededegni in quanto era sua abitudine tenere
un diario con la conta giornaliera dei morti.
Quando in quella insopportabile ultima telefonata gli restituii le sue parole…
quello che leggerete è l’ammissione
di un uomo qualunque: i fatti
che seguono in successione
hanno 800 e uno motivi non fratti,
niente risvolti politici o movente personale.
Nessuna radice sociale, né antefatti.
Cagione alcuna, o causale.
Solo il dettaglio di ogni giorno, di ogni fatto.
Ordini, luoghi e obiettivi in modo razionale
verranno forniti a chi di dovere, su di un piatto,
al fine di collegare le uccisioni, archiviare le
morti e raccontar la storia in modo non artefatto
…pareva non capisse. Gli dissi che quando gli chiedevano come potesse convivere con tutti
quei morti, rispondeva semplicemente di aver fatto al meglio ciò che gli veniva chiesto.
E dopo avergli ricordato quanto tenessi a lui, gli lessi anche
Osservo gli uomini
e le cose da un cerchio.
Sono paziente acquattato
nella neve, mai soverchio.
Tutto ha fine
a sagome ancora distanti.
Nel mio lavoro occorre
avere mani come guanti.
Anche quel giorno di aurora di un inadatto rosso vivo il cecchino compattò la neve di fronte
alla canna del fucile per non farla sollevare nello sparo. Mise come era solito fare della neve
in bocca per evitare di produrre condensa con il respiro, e fece fuoco nonostante un riflesso
corrusco sulla lente dell’obiettivo…
…cadde un cappellano con la bocca nella neve, e mentre esalava l’ultimo respiro, Kaamos
scelse il fuoco del camino della sua Kittila.
Non seppi mai cosa successe durante il viaggio di ritorno, ma so per certo che Valkoinen non vide
più l’aurora boreale. Mi dissero che ci fu un incidente ferroviario, che lui passò mesi in ospedale.
E quando si risvegliò non ricordava nulla di sé, della Lapponia…nulla di me e della nostra amicizia.
Quello che certamente so è che non aprì mai l’astuccio con la medaglia all’Ordine
della Croce della Libertà fino a quel giorno, quando riattaccò il telefono in un ansimo senza
rispondere al mio: Ti sono vicino…
“Per lui non ci fummo né lei né tantomeno io, mio tentennante pastore, entrambi impegnati
a deluderlo e trattarlo da perfetto estraneo”.
Si lasciò morire in quel mattino qualsiasi, dentro a una vestaglia sul poggiolo, nel lungo
inverno artico.
-liberamente ispirato alla vita di Simo Häyhä, tiratore scelto soprannominato Morte Bianca
durante la guerra d'inverno contro l'Armata Rossa. Uomo qualsiasi di una fattoria
della Finlandia sud-orientale fino al conflitto del 1939-1940
(AMNESIA...scrivi un racconto in cui una persona si sveglia e non ricorda chi sia e nemmeno dove si trovi…poi arriva una telefonata di tipo sentimentale o affettivo)
Opera scritta il 29/07/2019 - 21:58
Letta n.967 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Veramente originale l'argomento e istruttivo x chi come me non sapeva... scritto in modo impeccabile!!! Sei bravissimo!!! E grazie mille!!!
Maria Isabel Mendez 31/07/2019 - 11:10
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Mirko
Nn ti ho scritto quanto sei bravo...
Superlativo e sempre ricercato
...e grazie per il tuo commento
Nn ti ho scritto quanto sei bravo...
Superlativo e sempre ricercato
...e grazie per il tuo commento
laisa azzurra 30/07/2019 - 21:26
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Complessa. Nn so, mi vengono in mente i marines di ritorno dal Vietnam ed il memoriale dei veterani. Storia ed invenzione dove nn si fa fatica a credere che l'invenzione sia storia.
laisa azzurra 30/07/2019 - 15:40
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Argomento originale, di cui ignoravo l'esistenza.
È stato davvero interessante leggerlo
È stato davvero interessante leggerlo
PAOLA SALZANO 30/07/2019 - 10:15
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