Lo smartphone mi manda in tilt, non appena sento la musichetta o la vibrazione, devo per forza scappare lontano, inconsciamente mi sono convinto degli effetti nocivi sulla salute. Mi scatta qualcosa dentro e non riesco a rispondere né a chiamare.
Provo invidia se nella strada m'incrocio con persone normali che parlano e parlano attaccate al loro amato aggeggio saturo di colori e musichette e giochi e filmati. Loro sono felici e appagati, non è possibile vivere senza smartphone, si è anacronistici, senza futuro.
Voi penserete: "Ma come fa questo a campare?" In effetti, non mi sono ancora abituato, mi sento privato di qualcosa d'importante, mi vergogno, provo disagio, un senso di estraneità, ho tentato ad averlo indosso ma ogni tentativo è fallito.
In passato era diverso: si camminava con il walkman e le cuffie, si telefonava ai telefoni pubblici e se qualcuno ci cercava, se ne doveva fare una ragione: eravamo irreperibili. Adesso la gente è più felice, nessuno soffre più la solitudine, l'altro ieri ho visto mia cognata che si videochiamava con una sua sorella che abita dall'altra parte del mondo, scherzavano spensierate. In fin dei conti, sto pensando seriamente di acquistare uno smartphone costosissimo (dicono in tv che le radiazioni emesse siano ridotte al minimo), così vediamo se riuscirò ad uscire dal tunnel della telefonofobia.
Per ora, quando esco fuori, mi porto addosso un cellulare giocattolo ben camuffato e fingo di parlare continuamente, per non fare brutta figura coi passanti che m'incrociano insospettiti.
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lo smartphone sta diventando una dipendenza, una vera e propria ossessione...