Un’ eco lontana mi riporta di colpo
a quando salivo i gradini di corsa
fino al quarto di piano
del cuore i battiti coprivano
del campanello l'urlo
a quando salivo i gradini di corsa
fino al quarto di piano
del cuore i battiti coprivano
del campanello l'urlo
poi tu tranquilla mi guardavi
io antico guerriero
fermo incredulo
aspettavo
tu novella Calipso mi conducevi
verso campi fioriti dove docili allieve
sublimavano il Nirvana
la tua voce scivolava sui miei sensi e continua
ancora adesso
e riporta quella eco lontana
a questa di mattina
e dalla bolla dei ricordi
precipita come cascata
ed io salivo i gradini di corsa...
Opera scritta il 15/11/2019 - 18:22
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Commenti
ROMEO...Oggi i gradini si fanno più lentamente ed i ricordi ci seguono sempre numerosi e non ci lasciano più. Bella poesia. Ciao buona domenica.
mirella narducci 17/11/2019 - 11:36
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LEO...Bisogna saper leggere a volte si scivola nella prosa e quì non c'è voce che ne classifica l'appartenenza. Romeo ha scritto delle magnifiche poesie non credo che gli si possa insegnare nulla.Se si ha sentore della natura dello scritto meglio metterlo nella voce racconti o "altro" cosi si risparmiano critiche che non sono mai costruttive.
mirella narducci 17/11/2019 - 11:25
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Leggo questo scritto del quale ammiro l'esposizione del ricordo che quell'eco lontana ha suscitato in Romeo Cantoni.
Sperando di non fare cosa sgradita all'autore, riporto la sua "poesia" qui di seguito in questa diversa forma strutturale, solo per capire cosa possa dirsi poesia e quale prosa, in questo come in molti altri casi, e definire quale sia la forma* più appropriata da usare.
*Per forma intendo quella con la quale si presenta visivamente l'opera al lettore.
*****
Un’eco lontana mi riporta di colpo a quando salivo i gradini di corsa fino al quarto piano, i battiti del cuore coprivano l’urlo del campanello, poi tu, tranquilla mi guardavi ed io, antico guerriero, fermo, incredulo, aspettavo.
Tu, novella Calipso, mi conducevi verso campi fioriti dove docili allieve sublimavano il Nirvana.
La tua voce scivolava sui miei sensi, continua ancora adesso, riporta quella eco lontana a questa di mattina e dalla bolla dei ricordi precipita come cascata.
Ed io salivo i gradini di corsa
Sperando di non fare cosa sgradita all'autore, riporto la sua "poesia" qui di seguito in questa diversa forma strutturale, solo per capire cosa possa dirsi poesia e quale prosa, in questo come in molti altri casi, e definire quale sia la forma* più appropriata da usare.
*Per forma intendo quella con la quale si presenta visivamente l'opera al lettore.
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Un’eco lontana mi riporta di colpo a quando salivo i gradini di corsa fino al quarto piano, i battiti del cuore coprivano l’urlo del campanello, poi tu, tranquilla mi guardavi ed io, antico guerriero, fermo, incredulo, aspettavo.
Tu, novella Calipso, mi conducevi verso campi fioriti dove docili allieve sublimavano il Nirvana.
La tua voce scivolava sui miei sensi, continua ancora adesso, riporta quella eco lontana a questa di mattina e dalla bolla dei ricordi precipita come cascata.
Ed io salivo i gradini di corsa
Leo Pardiss 16/11/2019 - 13:15
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