La novella arca di Noè (La luce della cultura sulle ali della fede)
Da tempo piove a dirotto sulla morale e, rotti gli argini naturali della società civile (matrimonio, genitori e famiglia), l'umanità va sempre più alla deriva senza che nessuno vi ponga rimedio a parte il buon papa Francesco.
Da parte mia, papà Francesco Andrea, seppur padre non esemplare, dopo esser stato investito (il sole a mo' di palla di fuoco tentò di centrarmi di mattina!) e insignito (di notte un'aureola di stelle vigilava sulla mia villa!) dall'alto, ho cominciato a costruire la novella arca di Noè in veste di “educazione morale”, e chi non si aggiorna su questa nuova disciplina acquisendo l'anima con le sue regole morali, giuro, non salirà sulla mia arca per esser traghettato nella nuova era spirituale secondo la profezia Maya che, finanche in rima, recita... dai Maya a Maiello verranno i tempi belli!
Basta spiritualizzarsi (diventare persone serie e non certo santi) o, quantomeno, maiellizzarsi, termine inventato di sana pianta da un mio collega scrittore di gran sapienza (Luomokesa) che vive beato in un castello, riverito da una schiera di servi. Intanto se non incomincia ad innamorarsi anche dei beni spirituali (maiellizzarsi come dice lui), il primo a non salire sulla mia arca sarà proprio lui.
A tal fine ho approntato schemi e tabelle cognitive, poesie istruttive per permettere a tutti di prendere dimestichezza con l'anima non più campata in aria, perché poi, da professore severo e non certo inflessibile, li esaminerò e chi continua ad avere grosse lacune spirituali (a parte quelle vascolari per placche ateromasiche) rimarrà a terra alla mercé di inevitabili eventi per diventare, con il passar del tempo, materiale pregiato... dal petrolio (carbonio in forma liquida) al diamante (carbonio in forma cristallina)!
Se il gran Maestro Dante con l'inferno e il paradiso ci costruì sopra un'opera divina, da parte mia per scarsa fantasia sono molto più concreto...
nei millenni a venire ci ritroveremo riflessi del sole divino (paradiso) o fossili della crosta terrestre (inferno), dipende dalla montagna scalata (bene) o dalla miniera scavata (male).
Sulla mia arca i primi a salire saranno gli animali perché almeno loro rispettano le leggi naturali e, poi, passerò ad imbarcare l'homo sapiens, sempre più rimbecillito per le troppe abbuffate (un po' di digiuno sessuale non guasterebbe) che gli hanno causato seri danni vascolari specie a livello cerebrale, ragion per cui necessita anche di una corretta educazione sanitaria a partire da una condotta alimentare ridotta (dieta antiossidante con frutta e verdura), seguita da una condotta morale riveduta (l'abuso del sesso, ormai, è una turba mentale) e, infine, motoria che non guasta mai (passeggiata quotidiana a passo svelto).
Nel primo poema epico della storia dell'umanità (Epopea di Gilgamesh) si narra dell'unico uomo (Utnapishtim) sopravvissuto al diluvio universale, depositario del segreto dell'immortalità da ricercare in un'erba sul fondale marino. Adesso con il sottoscritto sopravvissuto addirittura al vuoto depressivo...
nel retro rivoltandomi
ancor io vedea
quell'immane baratro
che a piè pari saltai
e che ad ogni mortal
è sempre alfin fatal
… grazie alla scoperta della sua anima, splendida compagna di viaggio...
vivendo girovagando
dopo tante follie
col pensier in fantasie
proprio per sopravvivere
ad intenso e continuo soffrire,
che bella compagnia,
per davvero esiste,
ho scoperto la mia anima...
… siamo in 2 a conoscere il segreto dell'immortalità. E la fantomatica erba trovata da Gilgamesh, per riportare in vita il suo amico Enkidu, a me nessun serpente la fregherà perché vi confido che, nottetempo, con un occhio dormo e con l'altro sono sempre vigile, ci sarà l'eternità per riposare!
In virtù di tanto, di notte la mente pensa e la mano scrive, mentre di giorno ho improrogabili atti medici anche per... defunti che chiamano on line per certificati di riposo!
A darmi tanta vitalità (e di certo l'immortalità) ci pensa, pertanto, la mia anima birichina, altro che erba marina, che non mi concede mai un attimo di tregua...
che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero e proprio botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte...
Ritornando adesso all'educazione morale, questa novella arca di Noè, da premessa dell'era spirituale, sarà la disciplina solare per illuminare la materia grigia cerebrale (corteccia associativa) in modo da pervenire al genoma eccelso sulla scala elicoidale (Rosalind Franklin) con un comportamento ottimale (Paul MacLean).
In virtù di tanto la coscienza altruistica (Abele) prevarrà, finalmente, sulla mente egoistica (Caino), realizzando così il paradiso terrestre alla luce del Sole divino dopo aver dissolto la macula oculare (peccato originale) alla luce della cellula (pensiero, amore e coscienza) e del sistema spirituale, naturale evoluzione, sulla scala della vita (vegetativa, animata, animale, cosciente ed illuminata), del sistema nervoso lungo il percorso:
-neurone (buio della cellula nervosa)
-pensiero (vigile, razionale, intellettivo, illuminato, estatico=scala conoscenza)
-verità (luce della cellula spirituale).
Sarò pure ripetitivo con questi schemi ma la cerchia dei miei conoscenti, volenti (i miei assistiti), nolenti (i miei amici) o dolenti (i miei familiari), mi deve per forza sopportare perché, da soggetto con mente instabile e precaria, sono passato dalla fissazione per le schedine (alla ricerca del colpo vincente) alla fissazione per l'anima, e qui il colpo l'ho preso per davvero, ma in testa, dal momento che mi considero il vincitore di una fantomatica lotteria divina da incallito giocatore.
Tra miliardi di concorrenti nel corso dei millenni, infatti, sono proprio io il possessore di un fantastico numero di serie (naturalmente il numero 1), tanto da diventare il referente delle anime celesti all'unanimità (per l'umanità) che dovrebbe fare da apripista a questa nuova era spirituale (ultrapallio).
In tutto questo, di certo, c'è lo zampino di mio padre che già in terra mi esaltava tanto e adesso, lassù in paradiso, mi avrà fatto una tale pubblicità da stremare finanche i Santi.
Comunque se il sottoscritto, non certo stinco di santo per i suoi tanti limiti e difetti, è stato prescelto lassù, l'umanità quaggiù è davvero messa male.
In ogni caso il guaio l'ho passato soltanto io perché, se un tempo la notte studiavo le schedine per il colpo miliardario, adesso passo le notti in bianco a scrivere testi di morale che nessuno concepisce e se mi vengono poesie d'amore per una dolce Musa sono, addirittura, a rischio di... stalking mentale, ma c'è da stabilire se io nei suoi confronti o lei nei miei riguardi.
E' evidente, però, che c'è concorso di colpa, per cui la pena giusta sarebbe la condanna di entrambi in eterno nella stessa cella dal momento che da sempre i poeti e la Poesia sono amanti immortali...
VOGLIA DI POESIA
Non siam portati
per fare i segreti amanti,
il senso di colpa
si leggerebbe sul viso
ma non privarmi pure
del tuo dolce sorriso
perché in sua mancanza
non scriverei più.
Mi bastano, pertanto,
questi momenti d'amore
tra versi rimati
e rime baciate
ben lungi, però,
da lascive tenerezze
se di baci in carezze
non si finisce più
ed io, tra musa e poesia,
non ci capisco più.
LA PENA CAPITALE
In tua dolce compagnia
è bello naufragare
ma lassù per l'universo
siam giunti alla deriva
di un pianeta, ahimè, deserto.
E senza cinguettio di uccelli
né sibilo di vento,
manca pure la natura
col profumo e i suoi colori,
non c'è niente da poetar.
Or quassù da soli adesso,
non ci si può manco toccar,
l'eternità del tempo,
nostra pena capitale,
sarà dura da scontare
per aver turbato le menti
e tediato i cuori,
tu in veste di donna fatale
ed io con l'ardire del poeta.
Da più parti da tempo mi si chiede... ci sei o ci fai e, arrivati a questo punto, non lo so neanche io, perché tra bugie e verità, segni e segnali non mi ci raccapezzo più e l'unica cosa veritiera rimane la mia innata mania di grandezza che cominciò tra i banchi di scuola da primo della classe (lungi dal secchione) e poi entrò nel pallone facendomi ritenere il centravanti-ala (o alato) imprendibile per la sua velocità.
In tema, il mio paese di nascita (Sant'Anastasia) è famoso, in campo calcistico, proprio per le sue ali alte mezzo palmo (io misuro un palmo!) da Fasulillo, a Tonin 'a suricella a Giuvann macchion (il mio nomignolo naturalmente era... Franc' u bell'!) e i miei gol più memorabili rimangono proprio quelli di testa... tuffandomi a pesce!
Passando adesso allo scherzo (il pallone è cosa seria), di questi tempi mi ritengo pure il novello Platone (sempre per l'altezza), l'attuale Francesco Petrarca (per la Musa ammirata in ospedale e non più in chiesa), l'Einstein spirituale (per la mente precaria) e finanche il Noè moderno (per i segnali dall'alto), pronto a traghettare sulla sua arca (l'educazione morale) l'uomo nell'era spirituale. A tal uopo basta erudirsi con la lettura della scrittura che porta alla cultura per un mondo migliore senza più guerre.
Chiaramente mi sono prestato a tanto solo in nome della gloria e, in termini di materia, per farmi finalmente una macchina nuova più decente, dal momento che le mie durano decenni.
Si spiega proprio così la crisi automobilistica mentre quella farmaceutica la scatenai tempo addietro, anno di grazia 1998 quando gli americani volevano conquistare il mondo con le loro pillole: la pillola della felicità carnale (famosa pillola blu) che ha inferto il colpo di grazia alla morale (altro che prescrizione etica!) e quella della felicità spirituale, che avrebbe dovuto risolvere problemi di sopravvivenza a povera gente senza più lavoro, casa e famiglia.
Rimangono le industrie belliche che a breve (era spirituale), state certi, falliranno in contemporanea e, pertanto, finalmente si ravvederanno anche le potenti lobby americane tanto da rivedere i loro piani d'investimento, perché è finita l'era del materialismo e del capitalismo sconsiderato.
Questa critica viene da un soggetto amante della libertà, né di destra, né di centro, né di sinistra (da attaccante di movimento spaziavo su ogni versante), vissuto sempre nel benessere ma forgiato dalle sofferenze della vita per strane malattie dei suoi genitori.
E vi confido che l'investitura a un progetto così ambizioso mi venne da un angelo in sogno (naturalmente mio padre, insignito lassù della carica di governatore della terra!) che mi esortava a scrivere di morale e smetterla un po' di giocare (ho l'amore innato e il gioco connaturato!) per non allertare Satana che, dopo tanti studi certosini, mi mandava sempre tutto all'aria. E pensandoci bene, la mia prima vincita miliardaria me la buttò all'aria, proprio all'ultimo istante e per uno strano evento, la Spal (squadra calcistica di Ferrara) che recava in sé questo chiaro messaggio... Società Polisportiva Ars et Labor!
Per poter, comunque, scrivere argomenti così importanti, studi classici a parte, ho avuto gli insegnamenti dal vivo di un maestro esemplare...
a mio Padre,
maestro delle cose
fondamentali della vita,
per i miei figli a cui,
per le umane follie
di una mente a pieni giri,
non ho saputo trasmettere
gli stessi insegnamenti
… uomo di grande spiritualità (si confidava con Madonne e Santi) dall'alto degli attributi che lo contraddistinguevano a cominciar dalla sensibilità (pietà), che si attivava in disponibilità (carità) e questa sua bontà (pietà+carità) era corredata da intelletto e cristiana pazienza.
Con tanta buona volontà cerco di seguire il suo esempio, ma quella che mi è sempre mancata è la cristiana pazienza, ragion per cui quando la perdo vado dritto in escandescenze verbali urlate, trasformandomi dal mite dottor Maiello nell'infuocato mister Maiquello proprio a mo' di dottor Jekyll e mister Hyde.
Se mio padre sopportava in contemporanea moglie e suocera convivente (un vero inferno), io, per molto meno, me la sono data a gambe levate da suocera non convivente (fuoco) e moglie (fiamme), mandando in fumo la sacralità del matrimonio insieme a tutta la famiglia.
Proprio per questo motivo ho scritto “I promossi sposi”, per promuovere (proprio io) nuovamente i promessi sposi, che in Manzoni erano contrastati da un signorotto senza morale, mentre ora quel che manca è il costume morale, ragion per cui si preferisce la convivenza al matrimonio... per non presentarsi nudi sull'altare.
Qui entra in campo l'educazione sessuale (capitolo importante dell'educazione morale)...
il sesso è bello
quando la morale vuole,
la coscienza non duole
e la legge vola
… da impartire a tempo debito (quando inizia l'adolescenza con la sua cascata ormonale) senza particolari assili...
il sesso è ancor più bello, quando si fa, nessuno ti vede e ognuno lo fa come meglio crede, essendo un fatto naturale (il sesso è naturale se non bestiale e vitale se non banale) al pari delle inclinazioni erotiche da non condannare, perversioni sessuali a parte.
Gli approcci prematrimoniali, in tema sessuale, non vanno confessati (ben altri sono i peccati) perché, nei limiti della decenza (“est modus in rebus”, nell'uomo è la coscienza la giusta misura!), servono per farci conoscere a fondo in modo da non aver brutte sorprese sin dalla prima notte di nozze!
Il fatto che la maturità sessuale arriva molto prima di quella culturale e sociale è un guaio serio, perché la natura, sempre in tema sessuale, ci mette a disposizione prima pisellini e piselli, poi pistole (con il colpo in canna) e finanche carabine e mitragliatori (i grandi viveur di colpi ne hanno a ripetizione!), che bisognerebbe imparare ad usare come armi vitali e non certo banali o letali, messe a disposizione per favorire soprattutto la vita sulla terra e non certo per conquiste terrene attraverso squallidi sfoghi carnali.
Allora per ridare a questi nostri poveri figli, vittime dei tempi moderni, genitori veri, degni di tal nome, va istituito l'esame di maturità matrimoniale, impegnativo ma non severo come quello di maturità classica, addirittura impossibile da superare ai miei tempi, quando su 90 esaminandi soltanto in 12 fummo promossi a giugno.
Io me la cavai per il rotto della cuffia perché il professor di storia e filosofia (unico campano in una commissione di professori friulani) se ne accorse che avevo imparato tutto a memoria (a partir dalla storia!) e mi costrinse a mandarlo a quel paese in veste di infuocato Maiquello dal mite Maiello!
Sapevo, però, di aver fatto presa sui professori friulani da attore nato (grazie alla divina commedia) e pertanto, nonostante l'indisciplina, fui promosso con la media del 6 dagli 8 per bilanciare il 7 in condotta.
In tema di cultura mnemonica vi invito adesso ad affilar le armi (e la mente) per memorizzare le mie poesie di morale (la legge dell'anima, la coscienza in versi, l'ecografia dell'anima) perché, a parte la bocciatura all'esame di maturità matrimoniale, correte il serio rischio di rimanere a terra e non salire sulla mia arca con la squallida o bella prospettiva (dipende dai punti di vista) di diventare, negli anni a venire, materia pregiata dal petrolio ai diamanti!
All'alba di questo nuovo millennio necessitano, invece, genitori veri, capaci di ristrutturare la famiglia, caposaldo della società civile, e con la scuola modernizzata, la religione (dell'amore) unificata, la politica moralizzata e i mass media responsabilizzati, inizierà l'era spirituale, secondo la profezia dei Maya rivelata a Maiello, per cominciare, finalmente, a volare verso orizzonti di luce sulla via della pace.
Questa scrittura educativa, seguendo il motto oraziano del “miscere utile dulci” e il motto di Lucrezio “cuntingunt mellis dulci flavoque liquore” , ho cercato di propinarla con tanta ironia, scrivendo in modo chiaro e semplice, alla portata di tutti, perché la vita è già tanto difficile mentre la via del paradiso è molto più facile, non corredata soltanto da dolori e preghiere ma anche da intense gioie interiori, che ti fanno presagire che dal buio del dolore sorge la luce dell'amore.
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Di primo acchitto, scorrendo quanto scritto, passerebbe la voglia di arrivarne alla fine vista la sua lunghezza.
Se solo si comincia non si smette, questo posso garantirlo!
Scritto veramente in modo accattivante, un invito a scoprire quello che siamo e non dovremmo essere.