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Don Gesualdo

Don Gesualdo, contadino di mezza età, proprietario di campagna, nubile, solo, nel suo rosso casolare.
Nel mezzo del verde, adornato di glicini rampicanti e con vari alberi fruttiferi un bel giorno decise di prendere moglie. Con il vento al suo favore sposò Sara, donna molto più giovane di lui.


Purtroppo un matrimonio di poca durata. Il mal destino portò via Sara, dopo aver dato alla luce una bambina, battezzata Gina. Don Gesualdo tramite un’agenzia assunse una badante di nome Tina, con un figlio decenne di nome Giulio.


Il tempo correva e Tina oltre che accudire la bambina era un tutto fare. Giulio diventava adulto, frequentava le scuole superiori. Apprendeva tanto da Don Gesualdo che fingeva da padre.


Anche Gina cresceva in bellezza. Malgrado le loro disinvolture sembravano essere una famiglia.


Inesorabile il tempo correva veloce. Giulio prese la laurea di agrario con i suoi venticinque anni. Gina ancora frequentava le scuole. Ma un giorno di festa Don Gesualdo rimase a letto a lungo. Tina incuriosita bussò alla porta di suo padre ma non ricevette una risposta. Aprì la porta e vide Don Gesualdo affannarsi di continuo. Con un balbettio, quasi senza parola, chiamò prima Gina e poi Giulio.


Loro due restarono fermi al capezzale del padre. Don Gesualdo, privo della parola, fissò loro due e con mezzo sorriso tra le sue labbra li lasciò.


Passarono alcuni mesi dopo il funerale. Gina ancora troppo giovane lasciò a Giulio la responsibilità di tutto.


Per Giulio Gina era più che una sorella. Divenne molto geloso. Guai se qualcuno soffiasse un ricciolo dei suoi capelli. Il tempo correva velocemente, Gina finì di studiare, divenne maestrina delle scuole elementari. Ma ogni cosa al suo tempo.


Venne il tempo che Giulio pensò di prendere moglie. Però Gina era sempre nel mezzo dei suoi pensieri. Non riusciva a capire se la sua gelosia fosse amore fraterno oppure ...?


Gina intuiva che Giulio frequentava qualche ragazza amorosa e qui si invertirono le idee. Adesso Gina era gelosa, non per amore fraterno ma perché fra loro due c’era una fiammella che si alimentava con il passare del tempo, come un frutto maturato nella sua stagione.


Giulio una domenica sera rientrò a tarda notte. Gina lo aspettò di proposito. Ardeva nel suo fervore una fiamma bruciante. Giulio entrò in camera sua e dopo alcuni secondi sentì Gina bussare alla porta. Aprì e Gina lo attanagliò con le braccia. Aggrovigliandosi l’uno con l'altro diedero così vita al loro amore.




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Opera scritta il 23/11/2019 - 18:13
Da Salvatore Rastelli
Letta n.841 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Una bellissima storia d'amore...un abbraccio Salvatore

Margherita Pisano 25/11/2019 - 16:27

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Bellissimo ed emozionante.

Antonio Girardi 25/11/2019 - 14:37

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