È voce gentile
quella che nella notte
leva
un bisbiglio amico
tra gli ardenti carboni.
È figlia di spicchi arancio
che sulla testa portano
segni di fiamma spenta
a modo
di grigia cenere.
Ma la notte è lunga
e il mio Sole
non deve morire.
Mi alzo pigro
tra le mute sagome
che come guerrieri burloni
fanno della battaglia
gioco sui muri
È cosa importante
rifornire
di nuova legna
e
ravvivare la fiamma
per continuare
a far muovere d’Arancio l’anima.
Colore e Calore
e per beffa le ombre
ad accompagnare
la notte
e lenire fino all’alba di Te
l’Amore
quella che nella notte
leva
un bisbiglio amico
tra gli ardenti carboni.
È figlia di spicchi arancio
che sulla testa portano
segni di fiamma spenta
a modo
di grigia cenere.
Ma la notte è lunga
e il mio Sole
non deve morire.
Mi alzo pigro
tra le mute sagome
che come guerrieri burloni
fanno della battaglia
gioco sui muri
È cosa importante
rifornire
di nuova legna
e
ravvivare la fiamma
per continuare
a far muovere d’Arancio l’anima.
Colore e Calore
e per beffa le ombre
ad accompagnare
la notte
e lenire fino all’alba di Te
l’Amore
Opera scritta il 12/12/2019 - 22:28
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Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Incantevole ed originale poesia tra ombre e giochi, la legna come l'amore!
Grazia Giuliani 13/12/2019 - 20:38
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