Così ti guardo…
Qualche minuto dopo le 4 alla pendola del salotto… L’ora è di quelle fatte per dormire, ma è anche il momento in cui amo riflettere. E scrivere. Tra meno di due giri di sveglia inizierà la giornata… lavoro, famiglia, impegni come del resto per tutti.
Il dire di questo scritto, Ernesto, se non funziona non lo si deve al tempo di stesura. I due giorni di intervallo tra le pubblicazioni per l’anima sono quella telefonata a un figlio lontano o l’attesa di rivedere un amore distante… seduti però in poltrona con la cornetta stretta nella mano sudata, o in auto senza spingere troppo sull’acceleratore.
Quelli che tu chiami cocci di diamanti frantumati su cui lavorare di più per rendere meno opaco il pur pregevole cristallo io amo definirli trucioli su di un banco di bottega che forse permetteranno a un pezzo di legno di divenir scultura. E in questo caso se non è avvenuto non lo si deve alla fretta, ma bensì ad errata valutazione del mastro artigiano.
Questa poesia arriva da una delle tante pseudoraccolte che sto mettendo insieme fin dai banchi del liceo, e non lo sottolineo per ostentar saccenteria. Ognuna di loro prima di sottoporvela deve soddisfare innanzitutto me. Altrimenti rimane in attesa fino alla prossima rilettura, in qualche altra ora di quelle fatte per dormire. Ad esempio “Lascia che la notte avvolga pensieri… e vite” il testo che prossimamente pubblicherò è in osservazione, se così si può dire, da qualche mese. Altri scritti invece come il recente “2047” sono latenti in qualche parte della mente e nascono già pronti quando ne hanno desiderio. Nel caso di questo breve racconto sono bastate un paio d’ore qualche giorno fa mentre sistemavo la legnaia.
Tornando a “…così ti guardo” il commento di Santa mi aveva fatto ben sperare, ma anche un solo lettore insoddisfatto è quel telefono che non suona. O l’auto coi bagagli fatti e col motore in panne.
Resta lì Ernestone, non te ne andare ancora… prendo solo una brioches dal cassetto del freezer che mi è venuta un po’ fame. Ops, tu cosa pensi ci faccia la sua fotografia accanto a un’ala congelata brutta e anche un po’ comica, che mi ricorda tanto la DIOmedea di Baudelaire…!?
Aspetta, la rimetto sul frigo tra due calamite. Mi guarda… arriccia le sopracciglia, poi ride.
E intanto il cielo si commuove.
Non te l’ho mai chiesto… ti dà fastidio se ti chiamo Ernestone? Ma che sarà mai, a me piace.
All’orologio del PC sono le 06:01… è tardi, ti devo salutare Ernesto. Ci risentiamo tra due giorni.
Quando sto per uscire a casa ancora tutti dormono, così mi viene voglia di lasciare un Buongiorno sul vetro appannato… così piccola notte ti guardo cedere il passo alla pioggia.
Salgo in auto e non so perché guardo il telefono e l’acceleratore, passandomi la mano tra i capelli.
E anch’io sorrido…
Il dire di questo scritto, Ernesto, se non funziona non lo si deve al tempo di stesura. I due giorni di intervallo tra le pubblicazioni per l’anima sono quella telefonata a un figlio lontano o l’attesa di rivedere un amore distante… seduti però in poltrona con la cornetta stretta nella mano sudata, o in auto senza spingere troppo sull’acceleratore.
Quelli che tu chiami cocci di diamanti frantumati su cui lavorare di più per rendere meno opaco il pur pregevole cristallo io amo definirli trucioli su di un banco di bottega che forse permetteranno a un pezzo di legno di divenir scultura. E in questo caso se non è avvenuto non lo si deve alla fretta, ma bensì ad errata valutazione del mastro artigiano.
Questa poesia arriva da una delle tante pseudoraccolte che sto mettendo insieme fin dai banchi del liceo, e non lo sottolineo per ostentar saccenteria. Ognuna di loro prima di sottoporvela deve soddisfare innanzitutto me. Altrimenti rimane in attesa fino alla prossima rilettura, in qualche altra ora di quelle fatte per dormire. Ad esempio “Lascia che la notte avvolga pensieri… e vite” il testo che prossimamente pubblicherò è in osservazione, se così si può dire, da qualche mese. Altri scritti invece come il recente “2047” sono latenti in qualche parte della mente e nascono già pronti quando ne hanno desiderio. Nel caso di questo breve racconto sono bastate un paio d’ore qualche giorno fa mentre sistemavo la legnaia.
Tornando a “…così ti guardo” il commento di Santa mi aveva fatto ben sperare, ma anche un solo lettore insoddisfatto è quel telefono che non suona. O l’auto coi bagagli fatti e col motore in panne.
Resta lì Ernestone, non te ne andare ancora… prendo solo una brioches dal cassetto del freezer che mi è venuta un po’ fame. Ops, tu cosa pensi ci faccia la sua fotografia accanto a un’ala congelata brutta e anche un po’ comica, che mi ricorda tanto la DIOmedea di Baudelaire…!?
Aspetta, la rimetto sul frigo tra due calamite. Mi guarda… arriccia le sopracciglia, poi ride.
E intanto il cielo si commuove.
Non te l’ho mai chiesto… ti dà fastidio se ti chiamo Ernestone? Ma che sarà mai, a me piace.
All’orologio del PC sono le 06:01… è tardi, ti devo salutare Ernesto. Ci risentiamo tra due giorni.
Quando sto per uscire a casa ancora tutti dormono, così mi viene voglia di lasciare un Buongiorno sul vetro appannato… così piccola notte ti guardo cedere il passo alla pioggia.
Salgo in auto e non so perché guardo il telefono e l’acceleratore, passandomi la mano tra i capelli.
E anch’io sorrido…
Mirko D. Mastro
Opera scritta il 16/01/2020 - 17:11
Letta n.1047 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Ti confesso che avevo molto timore a pubblicare questa favola ma i Vs commenti tra cui il tuo e del quale ti ringrazio molto mi hanno fatto molto piacere. Grazie.
santa scardino 18/01/2020 - 20:02
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Anch'io trovo originale il tuo scritto. Mi piace!
mare blu 18/01/2020 - 16:45
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Leggo un bel dibattito nei commenti, a viso aperto...rivolgersi direttamente ad un autore è qualcosa di diverso e nuovo rispetto ad una dedica, ma sopra a tutto questo spicca la scrittura di Mirko,originale senz'altro e con quel tanto di magia che lui sa sempre aggiungere...
Grazia Giuliani 17/01/2020 - 19:41
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Va bene. Chiudiamo qui. Per cose personali aperte che ogni tanto ricordi, vieni nel mio spazio ultimo. Ti aspetto Antonio.
E scusami Mirko.
E scusami Mirko.
Ernesto D'Onise 17/01/2020 - 15:24
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Io vi apprezzo entrambi... ciao Rebecca
Mirko D. Mastro(Poeta) 17/01/2020 - 14:56
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Ah un'altra cosa io non sono assolutamente in grado di fare la recensione sull'opera complessiva di un autore semmai un modesto commento ad una singola opera e scusa la mia ignoranza ma le poesia di Rebecca per quanto mi sforzi non le capisco e non sono il solo.Scusami Mirko di avere usufruito del tuo spazio ma con Ernesto ho sempre un conto aperto anche se ci stimiamo molto.
Antonio Girardi 17/01/2020 - 14:50
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Caro Ernesto non voglio approfittare dello spazio di Mirko per cui mi riserverò di dire qualcosa sul tuo di spazio.Ciao alla prossima.
Antonio Girardi 17/01/2020 - 14:45
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Mirko, io non devo fare altro che ringraziarti per avermi inserito in una tua scrittura creativa originalissima ed innovativa. Checchè ne voglia dire il nostro caro Antonio sul concetto di innovazione, io penso che è un bene vi siano autori che provano altro. Un saluto
Ernesto D'Onise 17/01/2020 - 14:41
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Antó gli altri scrittori innovativi sul piano della critica cui mi riferisco, citali tu. Non ho ancora letto di recensioni sull’opera complessiva di un autore e non ho nomi da fare di autori in OS.
Mi auguro che tanti possano seguire come io ho seguito Rebecca.
Se ti serve un nome per fare esperienza eccolo: c’è certo Ernesto D’Onise che non aspetta altro che una tua recensione sulla sua opera complessiva. Non su singole poesie: già lo hai fatto e ti ringrazio dei commenti positivi. Prova ad esprimerti su tutto ciò che ho scritto qui. Non sarebbe nuova la strada nel nostro salotto?
Mi sono spiegato adesso? Grazie dell’attenzione
Mi auguro che tanti possano seguire come io ho seguito Rebecca.
Se ti serve un nome per fare esperienza eccolo: c’è certo Ernesto D’Onise che non aspetta altro che una tua recensione sulla sua opera complessiva. Non su singole poesie: già lo hai fatto e ti ringrazio dei commenti positivi. Prova ad esprimerti su tutto ciò che ho scritto qui. Non sarebbe nuova la strada nel nostro salotto?
Mi sono spiegato adesso? Grazie dell’attenzione
Ernesto D'Onise 17/01/2020 - 14:32
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Ma ti pare Antonio... ultimamente hai pubblicato delle chicche. E splendidi testi di altri autori li leggo ogni giorno. È che ogni tanto vado fuori dalle righe, e ti confesso che un po'mi piace anche se si rischia. Sempre tenendomi ben aggrappato a rispetto ed educazione. Ciao Antonio
Mirko D. Mastro(Poeta) 17/01/2020 - 14:13
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Tutto bello tranne che non riesco a capire la strada innovativa intrapresa dagli autori che Ernesto cita.Gli altri cosa sono? Forse merce obsoleta da eliminare? Questa proprio non l'ho capita.
Antonio Girardi 17/01/2020 - 13:53
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Ernesto... GRAZIE!!!
Mirko D. Mastro(Poeta) 17/01/2020 - 13:18
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Di cancellarla non se ne parla proprio. Tu, come Rebecca e me, hai intrapresa una strada innovativa mai tentata da alcuno: hai costruito, da un commento di un certo Ernesto , una scrittura creativa che ti mostra disponibile a raccontarti che è un gioiello ed i gioielli non si devono frantumare.
Va avanti anche col Nuovo che è rappresentato da alcuni esempi che stanno spuntando riguardo agli scritti critici. Il nostro salotto ha bisogno di innovazione.
Niente altro visti i chiarimenti già avvenuti. Ciao, Ernestone.
Va avanti anche col Nuovo che è rappresentato da alcuni esempi che stanno spuntando riguardo agli scritti critici. Il nostro salotto ha bisogno di innovazione.
Niente altro visti i chiarimenti già avvenuti. Ciao, Ernestone.
Ernesto D'Onise 17/01/2020 - 13:04
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Di cancellarla non se ne parla proprio. Tu, come Rebecca e me, hai intrapresa una strada innovativa mai tentata da alcuno: hai costruito, da un commento di un certo Ernesto , una scrittura creativa che ti mostra disponibile a raccontarti che è un gioiello ed i gioielli non si devono frantumare.
Va avanti anche col Nuovo che è rappresentato da alcuni esempi che stanno spuntando riguardo agli scritti critici. Il nostro salotto ha bisogno di innovazione.
Niente altro visti i chiarimenti già avvenuti. Ciao, Ernestone.
Va avanti anche col Nuovo che è rappresentato da alcuni esempi che stanno spuntando riguardo agli scritti critici. Il nostro salotto ha bisogno di innovazione.
Niente altro visti i chiarimenti già avvenuti. Ciao, Ernestone.
Ernesto D'Onise 17/01/2020 - 13:04
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Grazie Antonio. Conta molto per me. Non aggiungo altro
Mirko D. Mastro(Poeta) 17/01/2020 - 11:36
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Ciao Mirko perché cancellarlo? Non volevo mettere in dubbio la validità del racconto anzi. Era solo una mia modesta interpretazione che non devi prenderla alla lettera.Lo sai che io dico quel che penso e non sono sempre vangelo le mie parole.Lo sai che ti stimo molto e come me la pensano tutti gli autori del sito perché non sei mai banale in quello che scrivi che tante volte invidio.Con sincera amicizia.Ciao
Antonio Girardi 17/01/2020 - 11:26
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Mi spiace non si sia colto quanto io abbia apprezzato una critica costruttiva (e sottolineo costruttiva) tanto da farne un racconto, e questa volta sì con una certa prosopopea (se così la di vuole chiamare) che trovo anche piacevole. Mi scuso quindi, e se necessario cancellerò questo scritto... quando sarà domani
Mirko D. Mastro(Poeta) 17/01/2020 - 07:34
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Vi leggo che la notte è fonda ed ho sonno. Vi leggo , intendo Mirko e commentatori, e a tutti voglio dire come la vedo. Domani però.
Ernesto D'Onise 17/01/2020 - 06:20
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Ho appena letto le tue parole Antonio, e devo dirtelo...mi spiace davvero tanto tu l'abbia inteso così. Da un commento di Ernesto, tra l'altro dove riconosceva del buono in qualcosa che non lo convinceva pienamente, ne ho addirittura fatto a mio modesto parere una scrittura tutt'altro che spocchiosa. Il tono amichevole con cui mi rivolgo ad Ernestone ti garantisco non ha per nulla a che fare con l'amor proprio... ringrazio quotidianamente chiunque mi dia ispirazione. E accettando le critiche ho avuto modo di spiegare qualcosa in più di me come autore, e di dar vita a uno scritto che mi fotografa nella realtà del quotidiano
Mirko D. Mastro(Poeta) 16/01/2020 - 19:55
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Vedi Mirko queste sono le cose che non mi piacciono di te.Prendere a pretesto un commento di un certo Ernesto per scrivere un racconto addirittura di scrittura creativa e ricamarci sopra con una certa prosopopea mi sembra un po' cosa ipocrita.Ernesto ha detto la sua senza offendere nessuno e allora tu accettala e non sentirti ferito nell'amor proprio. sai io quanti racconti potrei scrivere certi commenti che ho ricevuto.Ciao Mirko .
Antonio Girardi 16/01/2020 - 19:22
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Entro ti commento e poi sparisco... solo per dirti che tutto quello che scrivi mi piace assai, perché c'è quella speciale emozione che arriva da ogni tuo scritto.
Mai banale e sempre originale!!!
Un caro saluto
Mai banale e sempre originale!!!
Un caro saluto
Margherita Pisano 16/01/2020 - 18:43
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Mi piace molto come scrivi e cosa scrivi!
Grazie per l’abbraccio
Grazie per l’abbraccio
Anna Maria Foglia 16/01/2020 - 18:27
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