Dedicata a Giuranna Cesarina, mia Madre
Quegli occhi di sole, di terra e di mare.
Lo sguardo che fa nascere rose e viole.
La luce della Tua anima
che s'affaccia come da un balcone.
Il volo di una farfalla
che danza tra le aiuole.
Quanta solitudine, tristezza e dolore.
Quanta desolazione, voglia di vivere,
candore.
Campi di grano dove rosseggiano papaveri
che si cullano al vento.
Il profumo del mare, dei coralli,
la sabbia dorata, l'amore.
E vedo che ti chiedi da sola,
ti consoli, disperdi la tristezza.
Abbracci la mia vita tormentata,
le mie piaghe sempre aperte,
leccandomi le ferite.
Ti sento piangere in silenzio,
parlare nel sonno,
giocare con gli angeli.
Ed io vorrei darti il bello del mondo,
la bellezza dei fiori,
la dolcezza di un gattino
che fa le fuse.
Intanto il tempo passa,
veloce, spietato, con un groppo in gola.
Mentre tutto graffia, morde e uccide,
quel poco che la vita ha da offrire.
Non so se sono il tuo albero
o la tua fossa di terra scura
ma vorrei che tu non mi lasciassi mai solo.
Stessi con me in questa tormenta
che spesso ci fa tanta paura.
Lo vedi? Anch'io a volte, riesco a respirare.
Al di là degli inverni e delle estati
senza lune.
Ed anche se mangio la mia rabbia
come la mela del peccato.
Anche se muoio e rinasco
ogni giorno combattendo contro il Fato...
ho bisogno di Te Mamma.
Del Tuo Amore, del Tuo viso, delle Tue mani,
del Tuo sorriso.
Ho bisogno della Tua voce
e delle Tue parole
che insieme a me, reggono
questa mia terribile, pesante,
crudele croce.
Dei Tuoi capelli, soffice seta sulla testa.
Di te che mi guardi
e mi dai la vita, il coraggio
e con un dito fai girare questo mio mondo
di cartapesta.
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Scritta che è un incanto!