L’autunno si distende
In ampi estuari di nebbia e di silenzio
E accende, con improvvise piogge,
Antichi itinerari d’acqua,
Memorie di diluvi universali.
E gli alberi, invisibili e morenti,
Emigrano in un breve al di là
Prima di rinascere nei venti della primavera.
Soltanto un volo di pensieri immaginosi
Può seguirli ...
Mentre noi, prigionieri di stagioni umane,
Chiediamo ancora a Dio
Di salvarci dalla vita
Per continuare a vivere ...
E alla stretta di mano dei nostri figli,
Mentre camminiamo,
Di vivere per continuare a salvarci ...
In ampi estuari di nebbia e di silenzio
E accende, con improvvise piogge,
Antichi itinerari d’acqua,
Memorie di diluvi universali.
E gli alberi, invisibili e morenti,
Emigrano in un breve al di là
Prima di rinascere nei venti della primavera.
Soltanto un volo di pensieri immaginosi
Può seguirli ...
Mentre noi, prigionieri di stagioni umane,
Chiediamo ancora a Dio
Di salvarci dalla vita
Per continuare a vivere ...
E alla stretta di mano dei nostri figli,
Mentre camminiamo,
Di vivere per continuare a salvarci ...
Opera scritta il 31/03/2020 - 17:15
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Commenti
Molto bella, un piede a terra imprigionati nella nostra vita e un piede nell'immaginario sperato vivendo estensioni e speranze.
Scusa mi arriva un mare di emozione in ogni rigo letto grazie perché e molto bella.
*****
Scusa mi arriva un mare di emozione in ogni rigo letto grazie perché e molto bella.
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Paolo Pedinotti 31/03/2020 - 22:52
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