Penso a parole petrose scandite da labbra contratte e sottili, ghirigoro di un involucro intrinsecamente gentile, lievemente olivastro e lentigginoso.
Penso a occhi guardinghi appannati dall’inesorabilità del tempo, guarniti di forti fili corti, oscuri e sempre rigorosamente dritti.
Penso a selvagge e fitte onde corvine, ammassate armoniosamente le une sulle altre e penso che un giorno saranno anche le mie.
Penso a nobili mani affusolate troppo stanche per amare, autrici di uniche e tarde carezze che riecheggiano ogni notte, instancabilmente, sulle giovani onde selvagge.

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