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La Ranocchia

Un giorno in aperta campagna una Ranocchia si appresta a salutare la mamma e papà rana per attraversare il ruscello soleggiato dinanzi casa. Voleva raggiungere la radura degli stagni ricchi delle opportunità più varie.
La Ranocchia incominciò a guardare il ruscello per trovare il passaggio più agevole di attraversamento. Sentiva la sguardo della sua famiglia alle spalle e già questo la metteva in ansia. A nord c'erano delle piccole ripide, il punto era il più stretto del ruscello ma la forza dell acqua era notevole. "Forse con un bel salto" penso la Ranocchia" Ma che paura".
Al centro invece l'acqua era molto più placida anche se c'erano almeno tre metri di larghezza da fare a nuoto. " Io nuoto abbastanza bene però non è così facile".
A sud una piccola fila di pietre chiude il ruscello sporgendo dall'acqua e creando una piccola diga che però aveva il vuoto verso valle. " Potrei camminarci sopra certo che se cado mi faccio male".
La Ranocchia assorta nei suoi pensieri si incupisce sempre più nella ricerca della soluzione.
Mamma e papà rana rimangono fermi dietro di lei, non avanzando e non arretrando di un millimetro. Loro la guardano in maniera rassicurante finché non vedono la Ranocchia partire per il suo viaggio. Per loro non era così importante la strada scelta, ne il tempo che ci ha messo per sceglierla, ne se ad un certo punto tornasse indietro dal percorso. La loro piccola sta diventando una rana e questo non sarà che il primo ruscello che attraverserà con tutte le sue incertezze come l'hanno attraversato loro, anni prima.



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Opera scritta il 09/07/2020 - 19:38
Da marco cugnata
Letta n.750 volte.
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Commenti


Bello questo racconto.

Antonio Girardi 10/07/2020 - 11:04

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