FUGACITA' DELLA VITA
La candela brucia
i giorni dell’età.
Non c’è più semina
e raccolto.
La morte ha rapito
il futuro.
Dal cranio all’alluce
un vento gelido l’attraversa.
Il giorno illumina le ossa
non c’è più freddo più caldo.
La vita arresta il suo corso
tutto è ormai storia.
i giorni dell’età.
Non c’è più semina
e raccolto.
La morte ha rapito
il futuro.
Dal cranio all’alluce
un vento gelido l’attraversa.
Il giorno illumina le ossa
non c’è più freddo più caldo.
La vita arresta il suo corso
tutto è ormai storia.
Mirella Narducci

Letta n.812 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Lucida constatazione della morte, descritta senza dolore ma solo come compassione di quello che è, immaginando quello che fu. C'è emozione, ma non rimpianto o tristezza, quasi la relazione di un medico di fronte ad un corpo che si è appena spento.
Anche questa è arte se la si sia vivere per quello che è.

Anche questa è arte se la si sia vivere per quello che è.







--------------------------------------
Molto triste e molto bella 



--------------------------------------
Mi sembra accettazione della vecchiaia, con quel "tutto è ormai storia". Io ti ricordo più combattiva, anche se la tua poesia è bella.


--------------------------------------
Una rappresentazione della nostra esistenza che penetra come una lama tagliente e ne corregge la percezione di quanti a volte se ne dimenticano di ciò che siamo e quello che rappresntiamo su quest'orbe. Di grande spessore poetico, brava!







--------------------------------------
Tristezza, e accettazione dell'inevitabile. Mi ha ricordato l'inizio delle storie arturiane.
Mi è piaciuta molto la scrittura, complimenti Mirella
Mi è piaciuta molto la scrittura, complimenti Mirella



--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.