lapidee forme
M'afferra
l'urlo nero
di quel nome
senza più volto,
e per l'ignota via
giù mi trascina,
e le pupille
sferza
con gli adunchi
tentacoli di cera;
Nel pio
silenzio
grave
vibra il monito:
oh sorte ineluttabile!
l'urlo nero
di quel nome
senza più volto,
e per l'ignota via
giù mi trascina,
e le pupille
sferza
con gli adunchi
tentacoli di cera;
Nel pio
silenzio
grave
vibra il monito:
oh sorte ineluttabile!
Resto
nel muto pianto
che m'esprime
il lusinghiero
inganno della vita,
e .. il disperato grido
a sé m'avvince
m'afferra
e .. mi sommerge
nel cinereo abisso,
come un automa
quel nome
anagrammo
e su d'esso
il mio fingo...
Opera scritta il 08/08/2020 - 00:37
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Commenti
Destino avverso... buon fine settimana.
Eugenia Toschi 08/08/2020 - 12:23
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