Il creativo ha delle persone che lo spingono in alto, ma sa che comanda lui nel bene o nel male, rifiuta di camminare in mezzo alla società per non essere più influenzato dal grigiore delle solite strade e dei luoghi comuni, si crea il suo habitat naturale, magari con altri creativi, persone che nessuno capisce ma insieme la sanno lunga.
Anche se sembra tutto fantastico, il creativo quello vero, quello serio, si sente divorato dall'ansia in alcune notti, come se lo stomaco e il cuore esplodessero in una bolla acida di sangue. L'unico modo che ha di rilassarsi è quello di creare lontano da tutto.
Il creativo vive sostanzialmente di arte e cupezza, lo fa sentire bene e in pace, guardando da lontano la società che si annoia davanti al classico lavoro, davanti al classico drink, davanti alla classica passeggiata, ma nel mezzo di ogni noia, l'individuo comune ascolta, guarda, legge o ammira ciò che il creativo sforna dal suo segreto pianeta lontano.
Così il creativo si sente parte comunque del mondo, ma lo fa sotto forma di qualcos'altro, consapevole che non tutti capiranno ciò che ha creato, ma lui sorride, perché ha ottenuto la vita che ha sempre desiderato.
Quella fuori da ogni schema.
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