Portami le rose
quando l'acero sarà clessidra
e ogni foglia un bagliore
come risacca di neve
in un candore di circostanza
o semplice goccia che lacrima.
quando l'acero sarà clessidra
e ogni foglia un bagliore
come risacca di neve
in un candore di circostanza
o semplice goccia che lacrima.
Non sopporto le scarpe a punta
i maglioni a collo alto
le camicie alla coreana
le ciabatte coi calzini
l'irreprensibile desiderio di parlare
anche quando manca l'aria
il profumo smodato e nauseante
che rende le principesse puttane.
Portami le rose
quando l'alba diventa notte
e ogni petalo muore
come olio su tela
in scarabocchi di circostanza
o una semplice ninfea.
Non sopporto gli amplessi bucati
le parole buttate a caso
i baci sospesi
gli abbracci soppressi
l'odore stantio della paura
che ristagna il coraggio
come muffa scortese
in paranomasia d'intenti.
Portami almeno l'acqua
ch'io possa annaffiare le rose.
Opera scritta il 30/05/2021 - 18:36
Da Enrico Danna
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Commenti
Mi richiama alla mente una canzone di Battiato.
Bei versi che esprimono i propri gusti non convenzionali e a volte banali.
Bei versi che esprimono i propri gusti non convenzionali e a volte banali.
Graziella Silvestri 14/06/2021 - 16:18
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grazie Patrizia...Mi piace andare alla ricerca delle parole e cercare di non essere banale.
Enrico Danna 14/06/2021 - 12:22
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mi piace molto il tuo stile di scrittura, finalmente, non è per niente facile leggere qualcosa di bello.
Hai una tua identità. Concordo con le cose che non sopporti.
Un saluto.
Hai una tua identità. Concordo con le cose che non sopporti.
Un saluto.
patrizia sgura 01/06/2021 - 10:00
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