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La Fiat 500/L

Molti ricorderanno la mitica(per me) Fiat 500/L , una piccola utilitaria uscita verso la fine degli anni sessanta ed ancora oggi, se ne vede qualcuna in circolazione.
Mio marito, allora fidanzato, la comprò a rate sfidando il completo disappunto di sua madre,, non lo riteneva un acquisto urgente e tanto meno necessario.
Ricordo che con 10.000 lire facevamo il pieno e quando capitava di andare in Slovenia spendevamo la metà.
Era praticamente una trappola, ma per noi rappresentava la libertà, l’indipendenza, la possibilità di stare intimamente insieme scegliendo di volta in volta i luoghi a noi più cari.
Per anni abbiamo condiviso, passo passo, gli eventi e le varie tappe della nostra esistenza.
All’inizio i passeggeri erano solo due,poi diventarono tre ed infine quattro.
Quante volte abbia sostenuto il viaggio Caserta/Trieste e viceversa non lo ricordo, 1200 chilometri senza crearci mai problemi.
Oggi nessun ragazzo si azzarderebbe a fare tanta strada con un’auto così piccola,anzi credo che di chilometri non ne farebbe neanche uno.
Al mio amore non gli riusciva mai di arrivare di sorpresa, in quanto avevo un’amica che appena vedeva dal suo balcone, parcheggiata nel cortile sottostante, una 500 blu targata TS , mi telefonava in ufficio e mi avvisava del suo arrivo.
Con che dolce ansia e trepidazione scendevo lo scalone vanvitelliano dell’ufficio, pronta a vestirmi di finta sorpresa, una finzione che durava soltanto pochi attimi.
Il giorno in cui la portammo a rottamare, ci sembrò di distruggere un pezzo della nostra vita, consapevoli di aver vissuto in essa istanti irripetibili: la giovinezza!



L’automobile ( scritta nel 1998)

Che bella invenzione,
ci serve, la usiamo
ed infine la buttiamo.
Veramente credete che
tutto finisca così?
Per pochi minuti al giorno,
io ci vivo in quello spazio.
E’ là, che ascolto i suoi pensieri,
le sue rabbie, i suoi problemi,
ma è là che i suoi sguardi
sono tutti e solo per me.
Ed io lo ascolto, lo sostengo,
lo incoraggio ed è così che
i nostri discorsi diventano Amore
Come non ricordare
la nostra mitica e sublime ‘’500’’?
In quella cella imprigionavamo,
con i nostri sogni, anche l’aria.
E che dire del nostro primo e vero bacio?
Le prime carezze , i primi sguardi
di passione e poi…!
I litigi, le incomprensioni,
ma tutto subiva la magia
di quel piccolo mondo
dedicato solo a noi stessi.
Di tempo ne è passato ,
cinque, dieci o venti anni,
che importa , i ricordi
li ha rubati ad uno ad uno il vento e
con dolcezza li ha messi
in un rubino… il mio cuore!




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Opera scritta il 11/07/2021 - 21:42
Da santa scardino
Letta n.503 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


A livello di stile, testo scritto bene, raccontato bene, si legge bene, ricalcandone alla perfezione gli stilemi nostalgici, che faranno la gioia di chi, come il sottoscritto, adora "viaggiare nel tempo" con regolarità.
Brava, hai "ingranato" alla grande.
Cinque stelline al racconto, cinque stelline alla poesia.


Giuseppe Scilipoti 12/07/2021 - 11:34

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Hai pubblicato uno di quei componimenti che il lettore non si aspetta, tra l'altro è la prima volta che leggo una sentita dedica di questo genere che si prefigge a "percorrere" con "trasporto" attraverso un equo e funzionale "percorso" di scrittura mixata.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 12/07/2021 - 11:33

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Gli addii fanno male, ci si affeziona ad una automobile come se fosse una persona, non soltanto perchè la si può paragonare ad una "compagna" di viaggio", visto che il "legame" si rifà a specifici e indelebili momenti.
Tra emozioni e ricordi... insomma, una auto legata al proprio vissuto, non la si dimentica.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 12/07/2021 - 11:32

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--- Andavo a 100 all'ora con la 500 mia. ye ye ye ye ye ye ye ye ---
Rombante e genuino racconto/poesia, completano un elaborazione letteraria degna di nota. Fare appello alla mia sensibilità e relative emozioni che ne ricavo, mi fa sentire in questo momento come un facchino che si rimbocca le maniche e si sputa alle mani prima di cominciare. In questo a commentare.
Cara Santa, hai scritto un intenso componimento, tant'è vero che son rimasto deliziato oltremodo.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 12/07/2021 - 11:30

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Stupendo come hai descritto e ispirata all'auto in un'epoca cosi lontano.
Complimenti..

Salvatore Rastelli 12/07/2021 - 09:17

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Che bello questo racconto, mi ha risvegliato un vecchio ricordo quasi dimenticato quando io e il mio fidanzato di allora, abbiamo tolto i sedili posteriori per caricare nella 500 un pesante baule per poterlo trasportare da un luogo all'altro.
Veramente un tuffo nel passato molto sentito, grazie di aver pubblicato questo racconto.

Maria Luisa Bandiera 12/07/2021 - 08:15

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"Ho sempre guidato volentieri e veloce. C’è un particolare momento, al mattino tra le quattro e le sei, in cui si tengono i fari dell’auto ancora accesi, mentre quelli che si sono appena svegliati non accendono le luci" (Gianni Agnelli).
Ho trovato piacevolissimo il tuo tuffo nel passato, buona giornata

Mirko D. Mastro(Poeta) 12/07/2021 - 07:35

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