Tra un balcone all'altro
del mio dirimpettaio.
Non da molto abita lì una signora.
La vedo tutti i pomeriggi dalla mia finestra
tutta di bianco vestita.
Un giorno per puro caso la incontro
facendo la spesa dallo stesso venditore.
"Oh, Lei è il mio dirimpettaio!”
dice lei.
“Buongiorno”, rispondo io,
“e Lei è la signora sempre in bianco
come una farfalla.”
Nessuna altra risposta.
Un giorno in compagnia della mia solitudine
passeggio lungo il viale tutto alberato
quando vengo attratto da una farfalla.
Segue i mie passi e tra me e me io sussurro:
“Cosa vuole da me questa farfalla?
Perché mi segue?”
Allungo il mio braccio e lei si posa
sul palmo della mia mano.
“Attenta!” esclamo
“Tra le mie rughe potresti farti male!
Sono vecchio!”
E poi sento una voce
come se venisse dagli alberi che dice:
“Io accarezzo le tue rughe,
ma tu non stringermi troppo
perché mi fai male, nonnino!”
“Oddio! Sto sognando? Cosa mi succede?”
Ancora lei con un continuò sbattere le ali dice:
“Ho tanto freddo!”
Avvicino la mano alle mie labbra e la alito.
Un istante e vola via.
La sera vado a letto e leggo prima di prendere sonno.
Infastidito da una falena spengo la luce
e mi addormento.
La mattina dopo l'alba mi sveglia un raggio di sole
attraverso la finestra
e sul mio cuscino trovo una rosa.
Guardo le mie mani. Non ho più una ruga.
I giorni si susseguono e quella signora
vestita di bianco non l’ho più vista.
del mio dirimpettaio.
Non da molto abita lì una signora.
La vedo tutti i pomeriggi dalla mia finestra
tutta di bianco vestita.
Un giorno per puro caso la incontro
facendo la spesa dallo stesso venditore.
"Oh, Lei è il mio dirimpettaio!”
dice lei.
“Buongiorno”, rispondo io,
“e Lei è la signora sempre in bianco
come una farfalla.”
Nessuna altra risposta.
Un giorno in compagnia della mia solitudine
passeggio lungo il viale tutto alberato
quando vengo attratto da una farfalla.
Segue i mie passi e tra me e me io sussurro:
“Cosa vuole da me questa farfalla?
Perché mi segue?”
Allungo il mio braccio e lei si posa
sul palmo della mia mano.
“Attenta!” esclamo
“Tra le mie rughe potresti farti male!
Sono vecchio!”
E poi sento una voce
come se venisse dagli alberi che dice:
“Io accarezzo le tue rughe,
ma tu non stringermi troppo
perché mi fai male, nonnino!”
“Oddio! Sto sognando? Cosa mi succede?”
Ancora lei con un continuò sbattere le ali dice:
“Ho tanto freddo!”
Avvicino la mano alle mie labbra e la alito.
Un istante e vola via.
La sera vado a letto e leggo prima di prendere sonno.
Infastidito da una falena spengo la luce
e mi addormento.
La mattina dopo l'alba mi sveglia un raggio di sole
attraverso la finestra
e sul mio cuscino trovo una rosa.
Guardo le mie mani. Non ho più una ruga.
I giorni si susseguono e quella signora
vestita di bianco non l’ho più vista.
Opera scritta il 02/10/2021 - 18:03
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Commenti
Bello il racconto. Mi è piaciuto. Ma chi era la signora in bianco, forse la farfalla?
Alberto Berrone 05/10/2021 - 19:19
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