Erano circa le cinque quando, cinguettando canti cingalesi nei pressi di un convento di cistercensi, captai il canto di una cinciallegra in cinta sopra un cipresso attaccato da una caterva di cocciniglie arrivate dal Cile con un carico di copertoni per camion nel porto di Crotone.
Curioso come un cucciolo di coyote del Chapas, mi avvicinai cautamente ma, purtroppo, attraversando un canneto, inciampai in un cumulo di cianfrusaglie abbandonate in un cartone con conseguente caduta e cospicua contusione al coccige e ai calcagni.
Chiesi conforto ad un contadino di un casale vicino che mi caricò sul suo camioncino e mi portò alla clinica "La cura" dove mi praticarono iniezioni di cortisone, concentrato calibrato di cucurbitacee del cremonese, curcuma coreana e succo di carciofo del cagliaritano.
Ritornato in piena forma, prenotai subito una crociera ai Caraibi in compagnia di una procace cassintegrata di Canicattì conosciuta durante una corsa campestre sulla circumvesuviana prima del covid.
Così, complice un bel chiaro di luna, quattro chupitos e qualche cicchetto di Cynar, mi coricai con la suddetta Chica su un canapé color carne di cammello e, col sottofondo di una composizione di Chopin, preso da una cospicua concupiscenza, conclusi il congiungimento carnale con un coitus interruptus da Coppa dei Campioni... ciumbia!... e che cacchio ragazzi!
Curioso come un cucciolo di coyote del Chapas, mi avvicinai cautamente ma, purtroppo, attraversando un canneto, inciampai in un cumulo di cianfrusaglie abbandonate in un cartone con conseguente caduta e cospicua contusione al coccige e ai calcagni.
Chiesi conforto ad un contadino di un casale vicino che mi caricò sul suo camioncino e mi portò alla clinica "La cura" dove mi praticarono iniezioni di cortisone, concentrato calibrato di cucurbitacee del cremonese, curcuma coreana e succo di carciofo del cagliaritano.
Ritornato in piena forma, prenotai subito una crociera ai Caraibi in compagnia di una procace cassintegrata di Canicattì conosciuta durante una corsa campestre sulla circumvesuviana prima del covid.
Così, complice un bel chiaro di luna, quattro chupitos e qualche cicchetto di Cynar, mi coricai con la suddetta Chica su un canapé color carne di cammello e, col sottofondo di una composizione di Chopin, preso da una cospicua concupiscenza, conclusi il congiungimento carnale con un coitus interruptus da Coppa dei Campioni... ciumbia!... e che cacchio ragazzi!
Opera scritta il 30/12/2021 - 06:18
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