Dedicato a Roby gatto d'amore
Avevi uno sguardo tenero, a volte implorante, qualche volta curioso.
Eri avvolto in un pelo rosso morbido, avevi unghie affilate non graffianti.
Ti illuminava una macchia bianca sul viso, eri un pulcinella meravigliato e sorpreso.
La mattina mi svegliavi strofinando il musetto sotto il mio mento. Era segno d’intesa, mi alzavo, mi seguivi, andavamo alla tua ciotola. Ti accarezzavo mentre facevi la tua prima colazione che terminava con strusciata alle mie gambe per ringraziamento.
La mia scrivania era il tuo prato verde, ti accoccolavi nei paraggi dei miei libri per una carezza tra una lettura e una pausa a te dedicata.
Quando tornavo a casa mi annusavi scarpe e pantaloni e mi guardavi come dicendo: so che sei tu e tu sai chi sono io.
La sera attraversavi calmo e quieto tutto il salotto nella sua lunghezza, giunto al confine ti giravi e tornavi indietro. Tranquillo e deciso venivi verso di me. Un salto ed eri sulle mie gambe distese che, e tu lo sapevi, ti attendevano, ti chiamavano. Poi il solito rito: allargavi le zampette, eri felice. Io ti accarezzavo assaporando con gioia la calma, tranquilla felicità di quei momenti.
Ora non ci sei più. Una malattia, tipo malattia umana al cervello, ti ha interrotto e portato via. Quella sera mi guardavi come chiedendo aiuto, io mi illudevo che fosse una crisi passeggera. Pensavo che la trasfusione di sangue di un tuo pari ti avesse salvato. All’improvviso la terribile constatazione. Dopo l’ultimo salto di dolore eri tutto fermo ed immobile definitamente tra le mie mani. Non ho potuto nemmeno salutarti. Lo faccio ora : ciao Roby mio gatto d’amore, grazie per tutto quello che mi hai dato. Chissà se la natura prevede un sito anche per te e per quelli come te così come si crede e si spera per noi umani. Allora chissà potremo ancora incontrarci e salutarci, tu con il tuo miao che io avevo tradotto in mao. A volte così ti chiamavo e tu mi venivi incontro felice.
Eri avvolto in un pelo rosso morbido, avevi unghie affilate non graffianti.
Ti illuminava una macchia bianca sul viso, eri un pulcinella meravigliato e sorpreso.
La mattina mi svegliavi strofinando il musetto sotto il mio mento. Era segno d’intesa, mi alzavo, mi seguivi, andavamo alla tua ciotola. Ti accarezzavo mentre facevi la tua prima colazione che terminava con strusciata alle mie gambe per ringraziamento.
La mia scrivania era il tuo prato verde, ti accoccolavi nei paraggi dei miei libri per una carezza tra una lettura e una pausa a te dedicata.
Quando tornavo a casa mi annusavi scarpe e pantaloni e mi guardavi come dicendo: so che sei tu e tu sai chi sono io.
La sera attraversavi calmo e quieto tutto il salotto nella sua lunghezza, giunto al confine ti giravi e tornavi indietro. Tranquillo e deciso venivi verso di me. Un salto ed eri sulle mie gambe distese che, e tu lo sapevi, ti attendevano, ti chiamavano. Poi il solito rito: allargavi le zampette, eri felice. Io ti accarezzavo assaporando con gioia la calma, tranquilla felicità di quei momenti.
Ora non ci sei più. Una malattia, tipo malattia umana al cervello, ti ha interrotto e portato via. Quella sera mi guardavi come chiedendo aiuto, io mi illudevo che fosse una crisi passeggera. Pensavo che la trasfusione di sangue di un tuo pari ti avesse salvato. All’improvviso la terribile constatazione. Dopo l’ultimo salto di dolore eri tutto fermo ed immobile definitamente tra le mie mani. Non ho potuto nemmeno salutarti. Lo faccio ora : ciao Roby mio gatto d’amore, grazie per tutto quello che mi hai dato. Chissà se la natura prevede un sito anche per te e per quelli come te così come si crede e si spera per noi umani. Allora chissà potremo ancora incontrarci e salutarci, tu con il tuo miao che io avevo tradotto in mao. A volte così ti chiamavo e tu mi venivi incontro felice.
Opera scritta il 10/02/2022 - 10:21
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Commenti
grazie Maria Luisa per l'attenzione Prima o poi incontrerò un altro gatto d'amore che mi riempirà le giornate come ha fatto Roby. E saremo di nuovo in tre, io lui e mia moglie.
GIOVANNI PIGNALOSA 13/02/2022 - 14:18
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Ed aggiungo, ora, che nella dolcezza di una tragica esperienza di vita, il racconto risulta ancor più profondo.
Maria Luisa Bandiera 12/02/2022 - 07:36
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Grazie Maria Luisa Il gattino Roby compensa un bimbo mai nato, ancora lassù,
che non ha trovato la strada per venire da me
che non ha trovato la strada per venire da me
GIOVANNI PIGNALOSA 11/02/2022 - 09:39
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Un nostalgico e triste racconto di piccolo animale che occupa i pensieri del suo padrone.
Piaciuto.
Piaciuto.
Maria Luisa Bandiera 10/02/2022 - 15:00
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